
Dopo aver tergiversato per un anno Roberto Vannacci ha accettato di prendere la tessera della Lega, che gli è stata consegnata da Matteo Salvini l’ultimo giorno del congresso del partito a Firenze. Il lungo indugio del generale aveva spinto alcuni suoi simpatizzanti a sollecitarlo a fondare un nuovo partito; il passo di oggi a Firenze viene quindi interpretato da molti osservatori come un successo di Salvini che riesce così a imbrigliare Vannacci, che tuttavia non ha solo estimatori nella Lega, dove più di un big storce il naso sulle posizioni del generale, poco sensibile alle tematiche dell’autonomismo. Giusto un anno fa Salvini annunciava l’accettazione della candidatura da indipendente per la Lega da parte di Vannacci per le europee. Capolista in tutte le circoscrizioni, il generale aveva fatto incetta di voti, circa mezzo milione. Da allora è iniziato il corteggiamento di Salvini per un ingresso formale nella Lega, mentre dall’altra parte Il movimento «Il Mondo al contrario», guidato dal colonnello Fabio Filomeni, tirava il generale in direzione opposta, quella della fondazione di un nuovo partito. Non a caso oggi, dopo l’accettazione della tessera da parte di Vannacci, Filomeni (che a febbraio aveva abbandonato il movimento), ha parlato di «un colpo basso» ed ha accusato il generale di aver «tradito» il mezzo milione di elettori che lo avevano votato. «Oggi sono orgoglioso di consegnare la tessera della Lega. Migliore risposta al popolo della Lega e alle ansie e ai turbamenti di tanti retroscenisti, siamo qua e andremo lontani», ha detto Salvini mettendo nelle mani di Vannacci la tessera del partito. «Da oggi andremo avanti insieme», ha risposto il generale, che ha aggiunto parole con cui ha manifestato la consapevolezza dei dubbi esistenti in alcuni leghisti: "Ringrazio gli entusiasti che ci danno coraggio, ringrazio i critici perché la critica è il concime del progresso e ringrazio i perplessi perché ciò che non ci uccide ci rende più forti».
Stop a Ursula e al riarmo
Insomma una colomba della pace inviata agli Zaia, ai Centinaio, ai Molinari che anche nel recente passato hanno espresso le proprie perplessità. E poi dal generale una lunga metafora, consona ai suoi trascorsi militari, quella del lancio da paracadutista per dimostrare di essere un uomo che gioca per la squadra e non per sé: dopo il «lancio nel vuoto» con la candidatura e l’elezione alle europee, «si è da soli a cercare l’equilibrio, a cercare di tenersi stretto l’equipaggiamento, a cercare di individuare il posto dove bisogna cercare di andare. A un certo punto si apre il paracadute», e «poi comincia la vera missione, perché il lancio è solo l’inizio. Bisogna cercare gli altri, bisogna stringersi in un quadrato fortissimo, perché la missione la si porta a termine solo insieme. Oggi è quel momento. È il momento in cui insieme proseguiremo nell’assolvimento del nostro compito». La missione comune è quella di muoversi "convintamente» contro la Commissione von der Leyen e il piano di riarmo europeo. Vannacci avrà anche i galloni della Lega? Salvini ha cambiato lo statuto togliendo il requisito dei dieci anni di militanza per poter diventare vicesegretario, una mossa che alcuni commentatori interpretano come pensata per Vannacci.
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