Giovedì 19 Giugno 2025

Amministrative in Italia: Genova, Ravenna e Trento al centrosinistra. Ballottaggi a Matera e Taranto. Schlein, "Meloni cominci a preoccuparsi"

Il primo turno delle comunali 2025 nei capoluoghi di provincia premia il centrosinistra che strappa Genova al centrodestra, confermando Ravenna e Trento. Una settimana fa il centrodestra aveva strappato il sindaco di Bolzano al centrosinistra al ballottaggio. Complessivamente il centrosinistra ha finora ottenuto 3 sindaci contro i 2 del centrodestra. Le precedenti elezioni finirono 4-2 per il centrosinistra. L’8 e il 9 giugno centrosinistra e centrodestra si sfideranno al ballottaggio nei comuni di Matera (il sindaco uscente pentastellato è arrivato terzo al primo turno) e Taranto. Si voterà anche nel comune di Nuoro per il primo turno.

Silvia Salis nuova sindaca di Genova

La candidata del campo progressista Silvia Salis è la nuova sindaca di Genova. La conferma ufficiale arriva dai dati diffusi dal ministero dell’Interno al termine dello scrutinio nelle 653 sezioni delle elezioni amministrative finito in tarda notte: la coalizione centrosinistra-M5S vince al primo turno con 124.720 voti pari al 51,48% del totale sulla coalizione di centrodestra guidata dal candidato sindaco Pietro Piciocchi con 107.091 voti pari al 44,20%. Per essere eletti al primo turno era necessario ottenere almeno la maggioranza assoluta (50%+1) dei voti validi. Sono stati 249.115 i votanti alle elezioni comunali a Genova, 242.260 i voti validi, 2.207 le schede bianche, 4.569 le schede nulle, 12 i voti nulli e 67 i voti contestati. Il terzo candidato più votato è stato Mattia Crucioli sostenuto dalla lista 'Uniti per la Costituzione' all’1,45% con 3.502 voti, seguito da Antonella Marras (Sinistra Alternativa) all’1,29% con 3.131 voti, Francesco Toscano (Democrazia Sovrana e Popolare) allo 0,79% con 1.917 voti, Raffaella Gualco (Genova Unita) allo 0,52% con 1.248 voti e Cinzia Ronzitti (Partito Comunista dei Lavoratori) allo 0,27% con 651 voti.

Salis, "A Genova un vento nuovo, uniti non abbiamo rivali. Spero di parlare con Meloni"

«Io sono qui per dare un messaggio a Genova, non al governo o a Meloni. Anzi, spero di incontrarla presto per capire come possiamo lavorare insieme per il bene della città». Così, a Repubblica, la neosindaca di Genova Silvia Salis. Che l’aria stava cambiando «si era capito già alle regionali dello scorso anno, quando a Genova il centrosinistra era finito avanti di otto punti». «Questa è una città che aveva bisogno di un vento nuovo, di scrollarsi di dosso tutto quello che ci avevano portato al disonore delle cronache. E poi ha pesato il senso di unione che ha dato questa coalizione fin dal primo giorno. La narrazione della destra è stata grossolana e la gente se n'è accorta. Noi diciamo sì alle infrastrutture che servono e ai grandi progetti già in corso. Poi diciamo che bisogna pensare subito anche alle infrastrutture sociali. Il campo progressista, quando si concentra sulle cose che lo uniscono, che sono molte più di quelle che lo dividono, può vincere potenzialmente ovunque. Quando ci uniamo e si mettono a confronto le classi dirigenti nostre e quelle loro, non c'è storia». Salis ha rilasciato una intervista anche alla Stampa: con l'avversario Pietro Piciocchi «è stata una chiamata molto breve e molto formale, nella quale ci siamo detti che poi ci vedremo per il passaggio di consegne. Mi sento felice, soddisfatta e orgogliosa della gara che abbiamo fatto perché sia come stile che come responsabilità verso la cittadinanza siamo stati veramente al livello che mi aspettavo. L’abbiamo fatto per Genova e l’abbiamo fatto perché la politica deve imparare a parlare un linguaggio migliore e a essere di esempio. E intendo un esempio positivo, non un esempio becero, negativo, come quello dell’assessore che ha postato una mia foto in costume da bagno con mio figlio in braccio senza nemmeno oscurarne il volto». Rispetto al referendum «io trovo terribile che le istituzioni di questo Paese invitino a non andare a votare. Credo che si possa suggerire un certo tipo di voto o addirittura la scheda bianca, ma non di non andare a votare. Io comunque voterò cinque sì».

Schlein, "A loro i sondaggi, a noi le urne. Uniti si vince, Meloni cominci a preoccuparsi"

«Uniti si vince. Fossi in Giorgia Meloni comincerei a preoccuparmi, è il sintomo che qualcosa nel suo rapporto con il Paese si è rotto». Così, a Repubblica, la segretaria del Pd Elly Schlein. «La cosa ormai è chiara - aggiunge - il centrodestra esulta per i sondaggi, noi però vinciamo le elezioni. Essere testardamente unitari non è una tesi o un dibattito politologico ma un dato oggettivo: solo così si può battere la destra. Ne siamo talmente convinti che proseguiremo in questa direzione, cercando di porre al centro le tante cose che ci uniscono, facendo sintesi dei diversi punti di vista, che pure ci sono. Dove governiamo insieme sta già funzionando». A sorprendere maggiormente Schlein è «la crescita del Pd. Siamo il primo partito in moltissime città. A Genova stiamo intorno al 30%, otto punti più delle scorse comunali, mentre FdI è al 12. Un trend che si era già affermato alle regionali e alle europee». Il M5s è molto basso: «Per vincere è stato fondamentale il contributo di tutti. Non è solo una questione matematica». «Io credo che vincere sui territori con candidature credibili e programmi condivisi è la dimostrazione che lo possiamo fare anche alle Politiche - prosegue - seguendo esattamente lo stesso metodo. I temi che portiamo alle elezioni locali non sono diversi da quelli nazionali. Noi, al contrario della destra che sta insieme per il potere ci alleiamo per le cose da fare insieme per gli italiani, è una bella differenza. Siamo fiduciosi perché la giornata di oggi è un passo avanti verso la costruzione dell’alternativa. E continueremo a insistere per vincere anche i ballottaggi e i referendum. Semmai sono loro che devono essere preoccupati. Mi sembra chiaro che si è rotto qualcosa nel rapporto con l’elettorato. A Genova il Pd è sopra a FdI di ben 18 punti. A Ravenna noi siamo al 42, loro al 16. Quindi certo: a meno che non sia sorda, l’allarme è suonato bello forte». In vista delle Regionali «vittorie così significative sono la migliore premessa per lavorare a coalizioni altrettanto forti per la tornata che ci aspetta fra qualche mese. Il lavoro è già ben avviato. Sono ottimista», conclude.

Renzi: "Che scoppola per Meloni"

«Quando il centrosinistra è unito vince e stravince specie se mette in campo candidati credibili, la rivelazione» di questa tornata è Silvia Salis, «una donna giovane e competente. Quando il centrosinistra non mette i veti come era accaduto alle regionali vince. Se guardate tutti i dati la Meloni ha preso una scoppola mica da ridere». Lo ha affermato il leader di Italia viva Matteo Renzi, a 'Tagada"». «Quando ero al governo c'erano i commenti roboanti di tutta Fratelli d’Italia a ogni elezione del Comune di Vattelapesca persa, sostenevano che il mio tempo era finito. Io non farò questo errore. Ma dico: si è un po' rotto l’incantesimo. Non voglio togliere niente alle vittorie dei sindaci. Ma se guardate tutti i dati vedete che c'è un centrosinistra che vince», aggiunge.

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