
Ultimi giorni di campagna elettorale per i comitati referendari e i partiti in vista del voto dell’8 e 9 giugno. La sfida del quorum, sottolinea Maurizio Landini che con la Cgil ha raccolto le firme per i quesiti sul lavoro «credo sia raggiungibile». Per questo si moltiplicano iniziative ed appelli.
Mentre nel centrodestra si ribadisce la linea dell’astensione 'politica' per bocciare le proposte. Il centrosinistra, pur se impegnato con sfumature diverse sui cinque quesiti su lavoro e cittadinanza, tifa compattamente per un’ampia partecipazione che possa essere un segnale alla maggioranza.
«Siamo impegnati a raggiungere il quorum - ha ribadito la segretaria Dem Elly Schlein - e spero che l’Italia ci sorprenda con una grande partecipazione, nonostante i gravi appelli all’astensione arrivati» dalle forze che sostengono il governo «perché hanno paura». Secondo la segretaria Dem, tra l'altro, ci saranno anche «tanti di Forza Italia» che voteranno sì al quesito sulla cittadinanza.
Ribadiscono che si asterranno, intanto, i due vicepremier. Matteo Salvini, ("Io sono all’estero per lavoro, quindi non ritiro niente perché non sono in Italia") e Antonio Tajani. «Non andrò a votare - ribadisce il leader azzurro - perché credo che sia giusto, come è previsto dalla Costituzione, non raggiungere il quorum. Quando c'è un quorum è previsto anche il non voto, che non ha nulla a che vedere con l'astensione e con le altre scelte politiche». Tajani, ricorda che anche Giorgio Napolitano invitò a non votare, così come Marco Pannella padre del referendum in Italia, che «invitava a non votare quando c'era un referendum che non condivideva».
Ma nel suo partito c'è chi si smarca. Il presidente della regione Calabria e vice segretario azzurro, Roberto Occhiuto, ad esempio, fa sapere che non andrà al mare ma si recherà alle urne e voterà 5 no.
«In una Calabria con una partecipazione al voto così bassa, il presidente della Regione va a votare», l'argomentazione. Intanto si moltiplicano gli appelli alla partecipazione di esponenti della società civile ma anche testimonial del mondo artistico o sportivo.
A scendere in campo per il referendum sulla cittadinanza, che accorcia da 10 a 5 anni il tempo di permanenza legale in Italia per poter avviare le pratiche, è il cantante di origini tunisine Ghali. E ancora Malika Ayane, Giorgia e Brunori Sas, Marco Mengoni. Dal mondo sportivo arriva anche l’appello dell’allenatore della nazionale di volley femminile vincitrice delle Olimpiadi di Parigi, Julio Velasco. Grazie a quanti si appellano agli italiani «affinché domenica e lunedì vadano a votare sì - dicono dal comitato referendario - per dare cittadinanza a tutti quegli italiani che per una legge vecchia di 30 anni sono condannati a essere stranieri in Patria».
Intanto, con l’avvicinarsi dell’appuntamento si registra una maggiore copertura informativa. Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni (l'Agcom) ha, infatti, rilevato "un’inversione di tendenza rispetto al richiamo rivolto a tutte le emittenti che era stato approvato nella seduta del 13 maggio per garantire un’adeguata copertura informativa sui cinque temi oggetto dei referendum».
Il centrosinistra, nel frattempo, prepara anche le due manifestazioni sulla Palestina. Una piazza «necessaria» contro "il genocidio in corso a Gaza», ribadisce il leader M5s Giuseppe Conte, che sarà sabato a piazza San Giovanni. Il giorno prima si terrà l’iniziativa organizzata da Matteo Renzi e Carlo Calenda a Milano. «Non parteciperò a nessuna delle due» manifestazioni per Gaza, fa sapere il sindaco Beppe Sala. «Segnalo - taglia corto sul punto - che quando ci sono elezioni o referendum» come nel caso di questo fine settimana «è abbastanza complessa la gestione, quindi preferisco rimanere concentrato sul garantire che i referendum avvengano in maniera corretta».
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