«Sicurezza delle opere e salvaguardia delle persone sono molto più importanti degli obiettivi politici ed elettorali del ministro di turno». Torna a farsi sentire il Comitato “Invece del Ponte”, con una nota che passa in rassegna i più recenti sviluppi della vicenda. «Nelle ultime settimane – si legge – la realizzabilità del Ponte è stata messa in discussione anche da un documento del Comune di Villa S. Giovanni secondo cui il pilone lato Calabria ricadrebbe nella “zona rossa” della cartografia Ispra di assoluta inedificabilità per rischio sismico.
La “Stretto di Messina” ha risposto che “il progetto definitivo del Ponte è già corredato di livelli di approfondimento superiori a quelli del livello 3 di microzonazione sismica, che il catalogo di Ispra è “poco affidabile”, mentre sulla banca dati “Diss” del 2015 “è ben identificata la faglia che ha generato il terremoto del 1908”. La risposta, però, non smentisce in nessun modo l’ubicazione del pilone calabrese in “zona rossa” ed è smentita addirittura dalla Relazione del progettista del Ponte. Dice infatti la“Relazione che attualmente ci sono solo studi di microzonazione sismica di I livello; per il III livello ci sono elaborati “in corso” per Messina e nulla sul versante calabrese: quello della “zona rossa”. Riguardo la localizzazione della faglia responsabile del sisma del 1908, afferma il progettista che tra il 2013 e il 2022 “sono state elaborate ben tre proposte di sorgente, tutte parzialmente o totalmente alternative a quella adottata nel progetto definitivo”. Sebbene “le tre proposte sono state oggetto di critiche”, la faglia del terremoto del 1908 non è stata “ben identificata”. Quanto poi alla stima della magnitudo di quel sisma (7.1, non 7.0), è del tutto evidente che la scelta di progetto non risponde al “principio di precauzione”. Infatti, il Catalogo parametrico dei terremoti italiani dell’Ingv mostra che 7.1 è il valor medio della stima; per precauzione si dovrebbe invece adottare il valore massimo di 7.28. E ricordiamo che il Cnr ha chiarito che attestarsi al precedente terremoto non ha fondamento scientifico e che in assenza di adeguati approfondimenti sarebbe necessario attenersi ai valori massimi registrati nei sismi recenti (Turchia e Siria, Sumatra, Fukuyama, ossia 7.8 o 9.1). Questi fondamentali e preliminari approfondimenti devono essere realizzati nel progetto definitivo, e giammai possono essere rinviati alla progettazione esecutiva. E non è ammissibile – conclude “Invece del Ponte” – che le criticità oggettive evidenziate dai territori vengano mascherate col fumo di affermazioni imprecise, contraddette dagli stessi progettisti del Ponte».
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