«Confermo la massima attenzione della Società nei confronti del ruolo di Anac, dei suggerimenti e delle raccomandazioni espresse». Pietro Ciucci, l’amministratore delegato della Stretto di Messina è intervenuto a proposito delle affermazioni rilasciate dal presidente di Anac Giuseppe Busia.
Secondo Busia, che ha fatto alcune dichiarazioni a margine del convegno annuale con le Authority italiane organizzato da Consumers’ Forum, l’aggiornamento del valore del Ponte a 13,5 miliardi annunciato dall’ad Ciucci «accresce i rischi» di superare i vincoli europei sulla spesa, che non possono superare il 50% di quelli del progetto dell’appalto originario, «uno degli elementi che sin dall’inizio avevo evidenziato».
«Questo – ha poi aggiunto Busia, ribadendo quanto detto lo scorso luglio in commissione parlamentare –, pone degli interrogativi che riguardano la spesa, essendoci anche dei vincoli dal punto di vista europeo che non possono essere superati, in ragione del fatto che non si è fatto una gara, e pone degli interrogativi più generali sulla funzionalità. Anche qui la trasparenza su tutto il disegno sarebbe ed è un vantaggio per tutti, e in primis per chi lo sta costruendo». Busia ha quindi ribadito che «questi problemi sono ad oggi non conosciuti perché il legislatore ha deciso di non arrivare all’avere un progetto esecutivo complessivo e unitario, che quanto mai è necessario in un’opera come un ponte, e quindi probabilmente conosceremo le opere a terra, che sono funzionali a qualcosa di cui non conosciamo esattamente il dettaglio».
L’ad della Stretto Ciucci sempre rispondendo a Busia ha poi ribadito: «L’importo di 13,5 miliardi conferma le stime contenute nel Def 2023, inoltre il Decreto-legge 35 del 2023, che ha riattivato il progetto del ponte sullo Stretto, richiama espressamente la direttiva Ue in materia di contratti pubblici e vincoli di spesa dei progetti e, come naturale che sia, le disposizioni contenute saranno rispettate. Il progetto definitivo aggiornato, unitamente al recente parere favorevole espresso dalla Commissione di Via del Mase e al Piano economico finanziario interamente coperto, saranno sottoposti all’esame del Cipess».
Sul tema dei finanziamenti per la grande opera è intervenuto anche il governatore siciliano Renato Schifani: «Alla Regione Siciliana – ha dichiarato – non sarà decurtato neanche un euro dei 5,3 miliardi già assegnati all’Isola con l’Accordo di coesione sottoscritto nel maggio scorso. Le nuove risorse del Fsc 2021/27 che il governo nazionale ha deciso di destinare per la realizzazione del Ponte sullo Stretto andranno a gravare esclusivamente sulla quota riservata allo Stato. Una decisione che rappresenta un segnale di grande attenzione non solo verso questa infrastruttura strategica, ma verso l’intero territorio della nostra regione».
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