
«Il Ponte è più utile di ospedali e strade». La frase “incriminata” è questa, tratta dall’intervento del senatore Nino Germanà, commissario regionale della Lega, in occasione dell’assemblea di Sud chiama Nord, svoltasi sabato scorso a Palermo. A distanza di qualche giorno, scoppia la polemica. «Sono incredibili le parole pronunciate da Nino Germanà – afferma la senatrice del M5S Barbara Floridia –, per lui il Ponte serve alla Sicilia più di ospedali e strade. Parole che mettono a rischio la dignità dei siciliani e di chi li rappresenta. È gravissimo quello che abbiamo sentito, tanto che pure la platea dinanzi alla quale parlava Germanà ha protestato, e lui ha dovuto ritrattare, dicendo che strade, ospedali e scuole andrebbero realizzati assieme al Ponte.
Allora ci si chiede perché il Governo Meloni e la Giunta Schifani non abbiano speso i soldi destinati a infrastrutture e investimenti sul territorio. Ricordiamo che sul Ponte sono stati spostati i fondi di Sviluppo e Coesione. È evidente che alla Lega e ai partiti di maggioranza, della siccità, delle infrastrutture idriche, della sanità, delle altre strade, e del Sud in generale, non importa nulla».
Secondo il capogruppo del Partito democratico all’Assemblea regionale siciliana, Michele Catanzaro, «a chiedere scusa ai siciliani dovrebbe essere il partito di Matteo Salvini. Chiedano scusa ai siciliani, a partire da quelli ai quali ogni giorno viene negato il diritto alla salute». E un altro esponente del movimento Cinque Stelle, Nuccio Di Paola, coordinatore regionale e vicepresidente dell’Ars, parla di «distanza siderale rispetto alle esigenze dei siciliani. Le parole di Germanà sono uno schiaffo in pieno volto ai cittadini dell’Isola. Parole inaccettabili, frutto di arroganza, di una visione politica totalmente sganciata dalla realtà».
Nino Germanà, da parte sua, chiarisce il senso delle affermazioni rilasciate sabato scorso ma dice di «non dover chiedere scusa a nessuno e per nessun motivo. La mia posizione – afferma il senatore messinese –, come sempre accade quando si parla di Ponte sullo Stretto, è stata radicalmente travisata e strumentalizzata. Io l’ho detto in premessa che era una “provocazione” e che solo con una chiave di lettura provocatoria si può affermare che il Ponte sullo Stretto serve prima di strade, ferrovie e ospedali. Perché l’ho detto? Perché da decenni sentiamo sempre la stessa storiella: prima si facciano le opere che servono alla Sicilia e poi il Ponte. Ma il risultato è che non abbiano né il Ponte né le altre cose. L’infrastruttura nello Stretto sarà un grande attrattore ed è anche la chiave per risolvere tanti altri problemi.

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