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Aricò: "All'Expo di Osaka il progetto del Ponte sullo Stretto". Le parole di Anac? "Non siamo agitati"

"All’Expo di Osaka abbiamo presentato le infrastrutture siciliane, con grande attenzione a quello che riteniamo un simbolo dell’Italia e della Sicilia in tutto il mondo, il Ponte sullo Stretto. Un’imponente opera infrastrutturale e tecnologicamente avanzatissima, che abbiamo voluto presentare agli stessi giapponesi, che sono leader nel settore delle costruzioni. E’ un’opera che sarà co-finanziata con 1,3 miliardi di euro della Regione Siciliana. Siamo sulla strada giusta per eliminare il gap infrastrutturale, dando un grande messaggio di coesione sociale". Lo afferma l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana, in Giappone per l’Expo 2025.

Aricò: "Le parole di Anac sul Ponte? Non siamo agitati"

«Non siamo assolutamente preoccupati». Così Alessandro Aricò, assessore delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana, risponde alla domanda su possibili preoccupazioni dopo che nei giorni scorsi Giuseppe Busia, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), aveva parlato dell’"assenza del progetto esecutivo» e della necessità di un «innalzamento delle verifiche» su tutte le imprese, «anche quelle in subappalto, dove si verificano più volte le infiltrazioni». Aricò è intervenuto a margine dell’evento 'Il sistema delle infrastrutture in Sicilia - Il Ponte sullo Stretto di Messina' che si è svolto al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka in occasione della settimana della Regione Siciliana. L'assessore ha sottolineato come sia giusto che «ognuno che ha il controllo della gestione della macchina amministrativa e burocratica faccia il proprio lavoro» ma «noi riteniamo che siamo sulla strada giusta perché poter investire 14 miliardi di euro su un’opera infrastrutturale che eliminerà il gap di insularità della Sicilia, lo riteniamo assolutamente un investimento corretto». L’assessore alla Regione Siciliana ricorda che «il gap infrastrutturale costa ai siciliani circa 6 miliardi di euro l'anno» e che «l'eliminazione di questo gap infrastrutturale rispetto all’investimento potrebbe essere ripreso in appena tre anni, soltanto dalla Sicilia, e poi ci saranno grandi benefici economici diretti e indiretti». «Si parla - conclude Aricò - di un innalzamento del PIL, si parla di migliaia e migliaia d’addetti, oltre 7.000, che ci lavoreranno per i prossimi anni, riteniamo che tutti questi dati di carattere economico e sociale non possono e non debbano essere trascurati».

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