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Ponte sullo Stretto

Il Ponte sullo Stretto coerente con le linee Nato? «La progettazione andrebbe rifatta»

Prisco, sottosegretario all’Interno, conferma - rispondendo a un’interpellanza di Bonelli - che l’opera «può essere considerata ai fini della sicurezza integrata». Ma viene sollevato un nuovo problema

La combo, realizzata con due fermo immagine tratti da un video pubblicato sulla pagine facebook Ponte sullo Stretto di Messina, mostra il "prima e dopo" dei luoghi dove verrà realizzata l'opera.Ponte sullo Stretto di MessinaFERMO IMMAGINE VIDEO FACEBOOK PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA+++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK +++

Il Ponte sullo Stretto potrebbe essere considerato un’opera militare - deciderà il governo italiano, come già puntualizzato dalla Commissione Ue - e contribuire così a raggiungere i nuovi target di spesa fissati dalla Nato (5% del Prodotto interno lordo). Tuttavia se il governo decidesse di inserirlo tra le spese militari, il progetto potrebbe dover essere rifatto daccapo «poiché non rispetterebbe i criteri Nato, molto più stringenti di quelli previsti per le opere civili». A sostenerlo - in una lettera inviata alla premier Meloni è il deputato di Avs, Angelo Bonelli, che ieri ha ricevuto dal sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco, risposta a un’interpellanza parlamentare.
Il confronto nell’aula di Montecitorio. «Anche il Ponte sullo Stretto potrebbe essere considerata un’infrastruttura coerente con le linee guida Nato ed europee in tema di sicurezza integrata e mobilità strategica», ha affermato Prisco rispondendo a Bonelli che chiedeva se il governo potesse «confermare che il Ponte» fosse «inserito nel Military mobility action plan 2024 dell’Ue», con «ruolo centrale nel sistema della mobilità militare europea e se il governo intenda far rientrare la spesa negli investimenti militari volti al raggiungimento della soglia del 5 per cento del Pil stabilita in ambito Nato».
La risposta ha dato la stura al deputato dell’opposizione per rivolgersi direttamente alla premier Meloni, sollevando una nuova questione. «Se il governo decidesse di inserire il Ponte sullo Stretto come opera militare, allora dovrebbe essere rifatta la progettazione e la presidente Meloni non potrebbe portare al Cipess l’approvazione di un’opera - attesa a stretto giro, ndr - che è stata progettata come opera civile».
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