16 gennaio / 19:35 - Bloccati i voli dal Brasile per la nuova variante
L’Italia sceglie «la strada dell’estrema prudenza» e interrompe i collegamenti aerei con il Brasile per esaminare la nuova variante del Covid che minaccia di essere ancora più aggressiva di quelle inglese e sudafricana. "E' fondamentale che i nostri scienziati possano studiarla approfonditamente», ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza dopo aver firmato l’ordinanza, valida per il momento fino al 31 gennaio. La pandemia continua a mordere ovunque e anche l’Italia mantiene alta la guardia. Preoccupata anche dalla comparsa di varianti del virus in altri Paesi: ultima, in ordine tempo, quella rilevata appunto in Brasile, che ha già colpito duramente in Amazzonia. Negli ospedali della regione l’ossigeno è ormai introvabile e in queste ore se ne sta disperatamente cercando in tutto il Paese per salvare 61 neonati prematuri ricoverati in terapia intensiva in vari nosocomi di Manaus. In questo quadro il governo ha confermato la linea del rigore adottata finora. Ed il ministro Speranza ha disposto il «blocco dei voli in partenza dal Brasile e il divieto di ingresso in Italia di chi negli ultimi 14 giorni vi è transitato». Per chi è già in Italia in provenienza dal Brasile sarà necessario segnalarlo e sottoporsi al tampone. Gli esperti potranno studiare la variante, «nel frattempo scegliamo la strada della prudenza», ha sottolineato Speranza. L’aggressività della variante del virus scoperta in Brasile aveva già messo in allarme la Gran Bretagna, dove gli esperti hanno parlato di ben due mutazioni. Tanto che il governo, già alle prese con i danni provocati dalla variante inglese, ha disposto il divieto d’ingresso per tutti coloro che viaggiano dal Portogallo (porta dell’Europa per il Brasile) e dal Sudamerica.
15 gennaio / 19:50 - Il Covid causa anche lesioni nella bocca
Il Covid-19 attacca aggredisce anche la bocca ed il cavo orale. È il risultato clinico al quale è giunta una ricerca dell’odontoiatra trapanese Stefania Morici pubblicata sulla rivista scientifica «Journal of Medical Research and Health Education». Lo studio ha preso in considerazione la cavità orale in pazienti, italiani e spagnoli, affetti da Covid, e sottolinea come vi si creino delle lesioni, simili all’afta, arrivando ad un’ulcera coperta da pseudo-membrane sulla superficie del labbro che, a sua volta, diventa necrotico. In alternativa, compaiono delle vesciche. «Essendo il cavo orale lo specchio delle patologie a livello sistemico, ci siamo chiesti se l’infezione da Covid-19 poteva avere delle manifestazioni cliniche, delle lesioni dettagliate che potevano differenziarle da altre patologie a livello orale - spiega Stefania Morici -. Applicando le valutazioni su Covid hospital, ci siamo resi conto che, sia a livello organico, sia a livello locale, esistevano lesioni che vanno in diagnosi differenziale, ma che sono specifiche per il Covid». Secondo le cartelle ed i rapporti clinici e fotografici dei pazienti (forniti dalla professoressa Galvan Casas dell’Università di Madrid e dal reparto di Pneumologia dell’ospedale di Trapani), la bocca è anche un bersaglio del Covid-19, il quale si manifesta con lesioni di tipo virale nella bocca e nei tessuti periorali, a seguito di immunosoppressione da cause virali. I pazienti affetti da Covid-19 con forme gravi della malattia - evidenzia lo studio - presentano "un’ipercheratinizzazione circolare dell’epitelio, con lisi ematica in superficie a livello gengivale. Il virus si replica nell’epitelio polmonare e, quindi, si diffonde nella pelle e nelle mucose sotto forma di piccole maculo-papule eritematose che si rompono e si sviluppano in eruzioni coperte da croste».
15 gennaio / 19:50 - Troppe varianti del coronavirus, l'Oms chiede le mappe genetiche
Aumentano le varianti del virus SarsCoV2 in circolazione. A quella inglese e sudafricana si aggiunge quella brasiliana e riuscire a tracciarne la presenza in ciascun Paese è complesso. Di qui l’appello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) a raccogliere le sequenze genetiche delle nuove varianti in uno sforzo globale. Il Comitato dell’Oms per le emergenze ha esortato inoltre a mettere a punto un sistema standardizzato per la denominazione delle nuove varianti che eviti i riferimenti geografici. L’ultima arrivata, la variante brasiliana, è stata isolata il 6 gennaio scorso dall’Istituto nazionale giapponese per le malattie infettive (NIID) ed è indicata con la sigla B.1.1.248. Nasce da 12 mutazioni concentrate sulla principale arma del virus, la proteina Spike, e fra queste mutazioni ce ne sono le due già note per rendere il virus più efficace nel contagiarsi, chiamate N501Y e E484K. La prima variante a essere stata identificata è stata quella indicata con la sigla D614G e nata anche questa da mutazioni concentrare soprattutto sulla proteina Spike. La variante inglese, indicata con le sigle 20B/501YD1 oppure B.1.1.7, è caratterizzata da ben 23 mutazioni, 14 delle quali sono localizzate sulla proteina Spike. E’ comparsa in Gran Bretagna in settembre ed è stata resa nota a metà del dicembre scorso. Finora è stata identificata in 33 Paesi, compresa l’Italia con una ventina di casi. Anche in questo caso a preoccupare è il fatto che la mutazione rilevata nella posizione 501 della proteina Spike può rendere il virus più contagioso. E’ indicata con la sigla N501Y la variante del virus isolata in ottobre Sudafrica. Caratterizzata da una maggiore capacità di contagio e da una carica virale più alta, anche questa è legata a più mutazioni localizzate sulla proteina Spike. Altre mutazioni nella stessa proteina hanno portato alla variante N501T, che in Italia è stata isolata a Brescia e che potrebbe risalire ad agosto. Secondo ricerche recenti potrebbe essere una "sorella" della variante inglese, dalla quale si sarebbe separata in marzo. Viene infine indicata con «cluster 5» la variante comparsa negli allevamenti di visoni in Danimarca e trasmessa all’uomo. In Italia sono inoltre diffuse le varianti 20A.EU1 e 20A.EU2, comparse in estate in Spagna e arrivate nel nostro Paese all’inizio dell’autunno.
15 gennaio / 15:58 - Berlino, Pfizer rallenterà le consegne per 3-4 settimane
Il governo tedesco ha confermato che le consegne di vaccini Pfizer nell’Ue subiranno un rallentamento, per un periodo che Berlino quantifica in «3-4 settimane.
15 gennaio / 14:21 - Palù (Aifa): "Nella storia pandemie mai oltre due anni"
«Non si ricorda nella storia una pandemia che duri più di due anni. Non che i virus siano spariti, ma continuano a circolare un po' meno. Credo che questo dovrebbe essere il destino di un virus come questo». Lo ha sottolineato il presidente dell’Aifa Giorgio Palù, parlando con i giornalisti a Marghera (Venezia). «Il problema di questa pandemia - è che ci sta bloccando, ed è chiaro che dobbiamo mettere in atto tutto, adesso e subito. Fare un lockdown finché finisce la pandemia non possiamo permettercelo».
15 gennaio / 14:18 - India rinvia vendita a Brasile di vaccino AstraZeneca
Il governo indiano ha rinviato la vendita di due milioni di dosi del vaccino AstraZeneca al Brasile, dopo la richiesta in tal senso del presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, al primo ministro indiano, Narendra Modi. Il portavoce del ministero degli Esteri indiano ha dichiarato che «il processo di vaccinazione sta iniziando in India» e che è quindi «troppo presto per dare una risposta sulla fornitura ad altri Paesi». Bolsonaro la scorsa settimana aveva chiesto a Modi di poter acquistare e prelevare in India due milioni di dosi del vaccino AstraZeneca prodotto dal laboratorio indiano Serum. Il ministro della Salute brasiliano, Eduardo Pazuello, ha annunciato che il vaccino inglese, AstraZeneca, insieme a quello cinese, Coronavac, faranno parte della prima fase di immunizzazione a livello nazionale, che nelle intenzioni del governo dovrebbe iniziare il 20 gennaio. Fonti del ministero della Salute hanno intanto riferito a Cnn Brasil che, a causa dell’annuncio del governo indiano, la partenza di un aereo diretto a Mumbai per prelevare le dosi del farmaco è stata rinviata.
15 gennaio / 12:31 - Allarme scienziati Gb, sono due le varianti dal Brasile
La variante brasiliana del coronavirus, che si teme possa contagiare anche chi è già guarito dal Covid-19, è già nel Regno Unito. Lo ha confermato uno degli esperti di punta del Paese, la professoressa Wendy Barclay, dell’Imperial College di Londra, secondo la quale inoltre la mutazione rilevata in Brasile ha «due varianti» e solo di una per ora è stata accertata la circolazione in Gran Bretagna. Lo riporta il Daily Mail.
15 gennaio / 12:03 - Da Ue 7mln euro a Italia per raccolta plasma iperimmune
Via libera dalla Commissione Europea ad un finanziamento di oltre 7 milioni di euro destinato a supportare i servizi trasfusionali italiani che hanno raccolto, raccolgono o pianificano di raccogliere plasma da convalescente Covid-19. lo rende noto il Centro nazionale sangue (Cns). I fondi sono stati ottenuti nell’ambito del programma Esi (Emergency Support Instrument), nato per aiutare gli Stati membri ad affrontare la pandemia e sono destinati a progetti dei servizi trasfusionali di 14 regioni italiane.
15 gennaio / 11:59 - In Brasile primo caso reinfezione variante sudamericana
Un’infermiera brasiliana si è reinfettata con il virus Sars-Cov-2, con la nuova variante del Sud America, sollevando il timore che questa mutazione ostacoli l’immunità. La variante, che ha spinto il Regno Unito a vietare tutti i voli dal Sud America, è caratterizzata da una mutazione che potrebbe rendere il virus in grado di superare l’immunità sviluppata a seguito di una prima infezione con la versione del virus vecchia. L’infermiera brasiliana, 45enne, si è ammalata con la nuova variante a ottobre, cinque mesi dopo essersi ripresa da una precedente infezione Covid causata da un ceppo più vecchio. Nella seconda infezione i sintomi della donna sono peggiorati. I ricercatori della Fondazione Oswaldo Cruz, un istituto di scienza di Rio de Janeiro, hanno avvertito che le mutazioni sulla nuova variante potrebbero aumentare il rischio di reinfezione.
15 gennaio / 9:21 - Allarme variante in Brasile, esaurito ossigeno a Manaus
Per il terzo giorno consecutivo il Brasile ha registrato più di mille morti al giorno da Covid-19 e intanto gli ospedali di Manaus, la capitale dello Stato di Amazonas, sono al collasso sanitario e registrano una gravissima carenza di ossigeno. Di qui la decisione delle autorità di inviare i malati in altre città e ordinare un coprifuoco di undici ore giornaliere, dalle 19:00 alle 06:00 del mattutino nella città che è la maggiore dell’Amazzonia centrale. Oltre ad affrontare la seconda ondata di pandemia, più letale della prima che aveva già sovraccaricato il sistema sanitario finito senza letti nelle unità di terapia intensiva, Manaus è il luogo di origine di una nuova variante del coronavirus, quella brasiliana, che allarma tutto il mondo e che ha già indotto il Regno Unito a porre il veto sui voli dal Brasile e dai Paesi limitrofi.
15 gennaio / 9:20 - Nel mondo superati i 93 mln di casi: verso 2 mln di morti
Il numero di casi di Covid-19 nel mondo ha superato quota 93 milioni. Secondo i dati diramati dalla Johns Hopkins University sono ad ora 93.129.104 i contagi confermati a livello mondiale e 1.994.440 i morti. Gli Stati Uniti restano il paese con il più alto numero di casi (23.313.103) e di vittime (1.994.440).