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Vaccino Johnson & Johnson, Ippolito (Cts): allarmismo ingiustificato

I benefici superiori ai rischi. E’ presto per trarre conclusioni

C'è un "allarmismo ingiustificato" sullo stop al vaccino della Johnson & Johnson; i «benefici» sono "superiori ai rischi». Così Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani e componente del Cts, su "La Stampa". L’agenzia Usa «Fda ha preso una pausa e le agenzie federali già tra un giorno rivaluteranno la situazione - osserva - si tratta di meno di un caso per milione di vaccinati, un rischio molto basso rispetto al beneficio atteso. È presto per trarre conclusioni. Creare allarmismo è del tutto ingiustificato. In questi giorni abbiamo imparato un nuovo acronimo, Vitt, ovvero Trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino, di cui sono stati segnalati un numero limitato di casi, una ventina dei quali fatali, a seguito di vaccinazione con AstraZeneca».

«La più accurata analisi rischi-benefici per fasce di età su questo vaccino l’ha fatta l’università di Cambridge - rileva - per uno scenario epidemiologico comparabile con quello attuale in Italia, tra i 60-69enni che non si vaccinano il rischio di finire in terapia intensiva è 640 volte maggiore di un evento avverso grave a seguito della vaccinazione». Mentre sulla preoccupazione legata a AstraZeneca, Ippolito dice: «La probabilità di vaccinarsi e di avere una trombosi è una su un milione mentre quella di non vaccinarsi e di contrarre il Covid è 1 su 100, ma per essere più chiari forse è il caso di dare due numeri ancora più semplici: nei primi 7 giorni di aprile in Italia sono morte di Covid oltre 3mila persone, in Gran Bretagna 212».

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