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Tamponi antigenici o molecolari: chiarezza su attendibilità e valore d'uso

Prima, seconda e terza generazione, le differenza secondo la normativa vigente. Numerose le Circolari del Ministero della Salute sull’aggiornamento delle "strategie di testing"

La “corsa al vaccino” ha accentrato tutte le attenzioni sull'antidoto al nemico giurato Covid-19, sia in tema di efficacia che di pericoli o categorie che man mano verranno coinvolte. Si parla così sempre meno dei tamponi, seppure continui ad esservi tanta confusione sia tra i diversi test che tra le numerose circolari ministeriali finalizzate ad aggiornare le cosiddette “strategie di testing e tracing”. Molto cittadini hanno ancora numerosi dubbi sulle peculiarità di questi metodi di screening e per questo motivo cerchiamo di fare chiarezza in modo semplice ma attento e dettagliato. Cominciamo col dire che il giusto termine per identificare questo metodo diagnostico è “Tampone Antigenico Rapido” per la rilevazione del virus Sars-Cov-2: è il metodo più rapido per determinare l'infezione da Covid19 ma è necessario puntualizzare che in diagnostica di laboratorio non esiste metodo o tipologia di analisi infallibile ma vi è sempre un margine, anche se minimo, di errore. Errore dovuto a molteplici fattori non sempre immediatamente identificabili, come ad esempio, nel caso specifico, la modalità di esecuzione del tampone, il trasporto e la conservazione dello stesso oltre che ad interferenze con altri patogeni.

TAMPONE "GOLD STANDARD" VS MOLECOLARE
Il metodo per eccellenza, cioè il Gold Standard, per la rilevazione dell'infezione da Covid19 è a tutt'oggi il Tampone naso/oro-faringeo con la metodica in biologia molecolare (tampone molecolare) che detiene una marginalità di errore vicina allo zero ed un metodo diagnostico validato in ambito scientifico a livello internazionale, di fatto il metodo più affidabile in assoluto. Com'è noto però, si è reso necessario effettuare lo screening su un campione sempre più elevato di popolazione al fine di monitorare un grande numero di soggetti e nello stesso tempo diminuire i tempi di attesa del referto. Ecco che in questo scenario i laboratori di ricerca hanno introdotto un metodo più rapido e di più semplice esecuzione, il tampone antigenico rapido che a differenza del test molecolare non ricerca l’Rna del virus (il genoma virale) ma le proteine superficiali del virus (gli antigeni). I tempi di analisi e risposta sono più brevi (circa 15-30 minuti) rispetto al test molecolare, ma sensibilità e specificità sono inferiori rispetto a quelle del test molecolare. Significa che il soggetto, in caso di positività al test rapido di qualunque genere, deve sottoporsi ad un test molecolare per confermare o escludere la diagnosi (positivo).

I TRE TIPI DI RAPIDO
Esistono poi tre tipologie di tamponi antigenici rapidi, quelli di prima, seconda e terza generazione.
Sono di prima generazione i tamponi rapidi eseguito nei drive-in dell’Asp sparsi sul territorio comunale e provinciale e presso la maggior parte dei laboratori di analisi privati e convenzionati. Questi tamponi sono a metodica cromatografica lateral flow (a colorazione di una banda sensibile e letti senza l’ausilio di strumentazione) che, pur avendo un indice di specificità e sensibilità elevato, necessitano di conferma dei casi positivi con tampone molecolare. Sono invece di seconda generazione i tamponi eseguiti con metodologia sempre lateral flow ma a lettura in fluorescenza. La lettura a fluorescenza necessità di una strumentazione che oltre a rilevare la positività riesce a quantificare un valore quantitativo della positività. Anche questo tipo di tampone ha bisogno, in caso di positività, di essere confermato con il molecolare. Discorso a parte invece va fatto per i tamponi rapidi di terza o ultima generazione che prevedono sempre una lettura accurata in fluorescenza ma con una metodica in Microfluidica. Questa tecnica di alta sensibilità e specificità può sostituire con valore legale il tampone molecolare.Purtroppo la strumentazione che utilizza questa metodica in microfluidica è prodotto da una sola azienda estera e viene ceduta esclusivamente a laboratori che eseguono grandi numeri di tamponi rapidi rendendo di fatto questo test non accessibile in Sicilia. Qualora le condizioni cliniche del paziente mostrino comunque delle discordanze con il test di ultima generazione la Rt-Pcr (tampone molecolare) rimane comunque il gold standard per la conferma di Covid-19.

QUALE SERVE QUANDO. E IL SIEROLOGICO...
Importante sottolineare che per recarsi in molti paesi esteri o per accedere a concorsi pubblici è esplicitamente richiesto l’esito del tampone molecolare o di ultima generazione, cioè di terza generazione in microfluidica. Per completare il quadro dei test diagnostici utilizzati per la rilevazione del Covid19 dobbiamo segnalare il test sierologico, che non è indicato per rilevare un’infezione in corso e non si sostituisce al test molecolare e si esegue su di un campione di sangue. In caso di infezione, i primi anticorpi prodotti dal sistema immunitario sono le immunoglobuline IgM a cui seguono le immunoglobuline IgG. La presenza di IgG rilevata nel sangue stabilisce che l’infezione è avvenuta in passato, ma non è ancora chiaro se questo determini immunità all’infezione. I test sierologici sia rapidi qualitativi che quantitativi rilevano la presenza appunto di queste due tipologie di immunoglobuline e permettono di scoprire se è avvenuto il contatto con il virus e se il sistema immunitario della persona testata ha prodotto anticorpi di risposta. Questo tipo di test può essere utile in campo epidemiologico per stimare la diffusione dell’infezione all’interno di una comunità.

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