Vaccini Astrazeneca e Johnson, Aifa: da cefalea a nausea, ecco i sintomi delle trombosi. Ma sono nella media
"In circa 9 casi su 10 le trombosi dei seni venosi cerebrali (TSVC) si presentano con cefalea di particolare intensità, che in genere i pazienti riferiscono come «mai provata prima". E’ questo uno dei principali sintomi che fanno sospettare un evento trombotico raro, come illustrato nel documento pubblicato dall’Aifa sulle "Complicanze tromboemboliche post-vaccinazione anti-COVID-19 con Vaxzevria (AstraZeneca) o con COVID-19 Vaccine Janssen (Johnson & Johnson)". Più spesso - continua la nota - il dolore è ingravescente, aumentando progressivamente nell’arco di un paio di giorni, ma altre volte può raggiungere la massima intensità in brevissimo tempo. L'Aifa precisa però che: «La seconda dose di vaccino AstraZeneca è sicura». Precisazione in seguito alle notizie sul documento di approfondimento sulle complicanze tromboemboliche post-vaccinazione con i vaccini AstraZeneca e J&J, diffuso oggi dalla stessa Agenzia. Aifa invita inoltre a «completare la vaccinazione che rappresenta la migliore strategia di contrasto al virus Covid 19 e garantisce il miglior livello di protezione dalla malattia».
Aifa,trombosi con AZ e J&J non più frequenti della media
Gli eventi tromboembolici venosi occorsi in soggetti vaccinati con Vaxzevria e con il vaccino Janssen «non sono risultati più frequenti rispetto a quelli attesi nella popolazione non vaccinata. Sono stati tuttavia accertati rari casi di eventi del tutto peculiari caratterizzati da trombosi dei seni venosi cerebrali e/o trombosi delle vene splancniche». Lo rileva l’Aifa. Al 4 aprile sono riportati in totale 222 trombosi rare di questi tipi su un totale di circa 34 milioni di dosi di vaccino Vaxzevria somministrate nell’Area Economica Ue e Gb. In Italia al 26/4 sono riportati 34 casi di trombosi venose (0.45 per 100mila vaccinati).
Aifa: domande e risposte sulle complicanze dopo i vaccini Astrazeneca e Johnson
In queste ultime situazioni, si associano anche nausea e vomito, fotofobia, diplopia, calo della vista o perdita di coscienza. Altre manifestazioni cliniche della TSVC invece possono essere rappresentate da crisi epilettiche, presenti all’esordio o dopo la comparsa della cefalea e da deficit neurologici simili a quelli osservati dopo un ictus cerebri ischemico. Non bisogna dimenticare, infatti, che le trombosi dei seni venosi cerebrali sono classificate sia tra le rare forme di trombosi venose che tra le rare forme di ictus. Vanno sempre sospettate in presenza di deficit neurologici di lato nei soggetti giovani, soprattutto se precedute o associate a cefalea.
Ecco il documento di approfondimento pubblicato dall'Aifa
Anche nelle trombosi delle vene addominali il sintomo più comune è il dolore, spesso diffuso e particolarmente intenso. Può associarsi a nausea e inappetenza. Altre volte si associa a sanguinamento gastrointestinale, soprattutto con emissione di feci frammiste a sangue. In presenza di uno o più sintomi precedentemente descritti insorti nei giorni successivi alla somministrazione del vaccino, ed in particolare se intorno al 7 -21 giorno, soprattutto quando il dolore è di particolare intensità e/o è associato ad altri sintomi o segni, è opportuno sottoporre rapidamente il paziente ad accertamenti diagnostici. Se la presentazione è importante, è fondamentale inviare immediatamente il paziente al Pronto Soccorso informando della recente vaccinazione. Resta inteso che qualora il quadro clinico sia dubbio perchè presenti sintomi di intensità lieve o già accusati precedentemente alla vaccinazione si raccomanda un monitoraggio attento dell’andamento clinico.
Aifa: la seconda dose del vaccino AstraZeneca è sicura
«La seconda dose di vaccino AstraZeneca è sicura». E’ quanto precisa l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in seguito alle notizie sul documento di approfondimento sulle complicanze tromboemboliche post-vaccinazione con i vaccini AstraZeneca e J&J, diffuso oggi dalla stessa Agenzia. Aifa invita inoltre a «completare la vaccinazione che rappresenta la migliore strategia di contrasto al virus Covid 19 e garantisce il miglior livello di protezione dalla malattia». Con il vaccino anti-Covid di AstraZeneca, Vaxzevria, aveva scritto l'Aifa, «non si può escludere che un soggetto che non abbia sviluppato la rara reazione coinvolgente le piastrine con la prima dose, non possa farlo con la seconda». Lo rileva l’Aifa in un documento di approfondimento sulle complicanze tromboemboliche post-vaccinazione con i vaccini AstraZeneca e J&J. Al 12 maggio si segnalano in Gb 15 casi di trombosi atipiche con piastrinopenia su circa 9 milioni di seconde dosi Vaxzevria somministrate, dunque un fenomeno «molto raro». Non sono disponibili al momento informazioni sull'età e sesso di questi ultimi casi.
Aifa: incertezze sicurezza AZ under-60 ma completare richiami
La «sicurezza della somministrazione di Vaxzevria nei soggetti di età inferiore a 60 anni rimane un tema ancora aperto, e sul quale vi sono margini di incertezza». Nonostante queste incertezze, il Gruppo di Lavoro Emostasi e Trombosi dell’Aifa ritiene che il completamento della schedula vaccinale con la seconda dose di Vaxzevria negli under-60 che ne abbiano già assunto la prima dose «rappresenti la strategia di contrasto alla diffusione del virus SarsCoV2 che garantisce il migliore livello di protezione». Così l’Aifa in un documento sulle complicanze tromboemboliche post-vaccinazione con i vaccini AstraZeneca e J&J.