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Long Covid: colpito un paziente guarito su due. Improbabile se ci si contagia dopo il vaccino. I sintomi

Il peso per la salute dei guariti del covid è schiacciante, emerge ora sempre più chiaramente che la malattia non si esaurisce con la risoluzione dell’infezione, concludono gli autori, sottolineando che il vaccino è al momento l’arma principale a disposizione contro l’infezione e quindi anche contro il long-covid. Infatti il perdurare della malattia è meno probabile per chi si vaccina.

Il long covid colpisce oltre un paziente guarito su due: infatti, secondo un’indagine su vasta scala pubblicata sulla rivista JAMA Network Open, più della metà dei guariti dal covid - sono ad oggi 236 milioni nel mondo - sviluppa sintomi a lungo termine (che persistono anche fino a sei mesi dalla guarigione).

Lo studio è stato condotto presso il Penn State College of Medicine: i ricercatori lanciano l’allarme ai Governi sottolineando che nel futuro prossimo i sistemi sanitari dovranno far fronte a un’ondata di pazienti long covid da gestire per sintomi fisici e psicologici. Gli esperti hanno condotto la revisione dei dati di decine di studi condotti in tutto il mondo, per un totale di 250.351 adulti e bambini non vaccinati che hanno avuto il COVID-19 tra dicembre 2019 e marzo 2021.

Il 79% del campione è stato ricoverato in ospedale, e la maggior parte dei pazienti - di età media 54 anni - (79%) vive in paesi ricchi. È emerso che oltre la metà dei guariti manifesta o ha manifestato i sintomi del long-covid. Per il 50% di loro i sintomi lamentati vanno da perdita di peso a affaticamento, dolore. Oltre uno su 5 dei guariti manifesta una riduzione della motilità; uno su 4 difficoltà a concentrarsi; uno su tre sviluppa un disturbo d’ansia; tre su 5 hanno anomalie polmonari e oltre uno su 4 difficoltà respiratorie. E ancora, quasi uno su cinque dei guariti lamenta perdita di capelli e arrossamenti cutanei.

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