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“Tra 5 anni cureremo il cancro grazie all’mRna”: l’annuncio degli artefici del vaccino anti-Covid BionTech

Dal 2022 anche test per vaccini contro la malaria e tubercolosi

Ugur Sahin e Ozlem Tureci

La pandemia «è stata il battesimo del fuoco per la tecnologia mRna. I prossimi cinque-dieci anni potrebbero portare a un cambiamento di paradigma in molti dei vaccini esistenti». Lo dicono in un’intervista a "La Repubblica" Ugur Sahin e Ozlem Tureci, gli immuno-oncologi cofondatori di BionTech, l’azienda che ha sviluppato per Pfizer il vaccino anti Covid. Sposati nel 2002, grazie alle azioni di BionTech sono le prime persone di origine turca a entrare nella lista dei 100 tedeschi più ricchi.

La bellezza dell’mRna «per la vaccinazione contro le malattie infettive è che può essere adattato rapidamente e non ha bisogno di vasti impianti di produzione per la fabbricazione» spiegano. Inoltre, «il processo di produzione dell’mRna è molto più rapido degli approcci vaccinali più tradizionali». Questa velocità permetterà di «produrre vaccini anticancro personalizzati sul singolo paziente, a partire da un campione del suo tumore. Quando saranno sul mercato, il paziente dovrebbe aspettare solo un mese dalla consegna del campione». Ora «abbiamo 15 vaccini anticancro in fase di test clinico, il più avanzato è quello contro il melanoma. Prevediamo nei prossimi 5 anni di portarne qualcuno sul mercato e di portare altri nuovi vaccini in fase avanzata di sviluppo clinico».

Inoltre, nel 2022 «contiamo di iniziare i test clinici per i vaccini contro la malaria e la tubercolosi. E andremo avanti con il nostro programma di un vaccino contro l’Hiv». L’mRna «ci permette di riprogrammare il sistema immunitario non solo per stimolarlo, ma anche per calmarlo: e questo sarà prezioso per la cura delle malattie autoimmuni - dove i danni sono fatti da un sistema immunitario iper-reattivo - e nella medicina rigenerativa». Nel combattere il Covid, stando ai dati raccolti, la terza dose del vaccino «può aiutare a proteggere una vasta popolazione di persone da questo virus e dalle sue varianti. Oltre a un ampio accesso globale ai vaccini per tutti, le terze dosi potrebbero giocare un ruolo importante per il contenimento della pandemia e il ritorno alla normalità».

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