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Contagio Covid, Coldiretti: "Un italiano su tre ha paura del ristorante"

E’ quanto emerge dal primo rapporto Coldiretti-Censis sulle abitudini alimentari degli italiani nel post Covid presentato in occasione dell’inaugurazione del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione in corso a Roma

A person, wearing a face mask, takes advantage of the sunny day by checking his smartphone while having lunch in the semi-deserted terrace of a restaurant in the center of Milan, Italy, 27 October 2020. Smartworking, now used by many companies as a Covid containment measure, is impacting dramatically on the catering economy.ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Nonostante la voglia di tornare nei luoghi in cui ci si diverte e si sta insieme a tavola, quasi un italiano su 3 (32%) ha ancora paura di mangiare al ristorante con la risalita dei contagi e il rischio che molte regioni finiscano in zona gialla. E’ quanto emerge dal primo rapporto Coldiretti-Censis sulle abitudini alimentari degli italiani nel post Covid presentato in occasione dell’inaugurazione del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione in corso a Roma.

- Il riaggravarsi della pandemia tiene ancora lontana una discreta fetta di cittadini da pranzi e cene fuori diventati tra i simboli del ripristino della socialità. Se tra i giovani tra i 18 e i 34 anni la percentuale di «timorosi» scende al 18%, tra gli over 65 sale addirittura al 50%.
Resta la diffidenza, si rileva nel rapporto, anche a prendere parte ad altre iniziative con al centro il cibo, a partire dalle sagre dove stenta a tornare il 38% degli italiani mentre le gite enogastronomiche sui territori non convincono ancora il 45% dei cittadini e ancor meno se la sentono di partecipare a degustazioni (51%).
Nonostante ciò, l’avanzare della campagna di vaccinazione «sembra per ora smentire il rischio di una società italiana destinata anche nelle scelte a tavola a ripiegarsi su se stessa - sottolineano Coldiretti e Censis - attaccata alle piattaforme di food delivery come esito della scoperta di comodità e convenienza dell’economia della doppia D, digitale e domiciliare. Al netto dei timori per la risalita dei contagi, la calamita del fuori casa resta, infatti, per gli italiani più potente di ogni nuova socialità da entertainment nelle abitazioni».

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