Lunedì 23 Dicembre 2024

Salute: chi fa sport vive meglio e più a lungo

Lo sport, continuano gli studiosi, devia infatti l’energia dai processi che potrebbero compromettere la salute verso meccanismi che promuovono la longevità. Per questo, ipotizzano gli scienziati, gli esseri umani sembrano essersi evoluti per rimanere fisicamente attivi anche mentre invecchiano. «Si tende a pensare che con l’età della pensione sia normale rallentare i ritmi e adagiarsi un pò - osserva Lieberman - il nostro lavoro suggerisce il contrario. Anche in vecchiaia è fondamentale restare fisicamente attivi». I ricercatori hanno indagato questi meccanismi nelle scimmie, che possono raggiungere circa 35-40 anni di età, e raramente sopravvivono alla menopausa. Queste specie, continuano gli studiosi, trascorrono molto tempo a riposare, mentre gli esseri umani moderni sono associati a un livello di attività fisica significativamente superiore. Il gruppo di ricerca evidenzia che l’uomo tende a vivere per circa sette decenni, circa 20 anni oltre il periodo associato alla fine della riproduzione. Gli esperti aggiungono che l’attività fisica brucia calorie ed è fisiologicamente impegnativa, provocando danni all’organismo a livello molecolare, cellulare e tissutale. La risposta del corpo si traduce in una riparazione degli strappi nelle fibre muscolari e nella cartilagine e dalla microlesione sembra che il tessuto risulti più forte. Allo stesso tempo si rilasciano antiossidanti e antinfiammatori, ed è stato dimostrato che i processi di riparazione cellulare contribuiscano a ridurre il rischio di diabete, obesità, cancro, osteoporosi, Alzheimer e depressione. «I nostri corpi hanno bisogno dell’attività fisica per invecchiare bene - commenta Lieberman - in passato, l’esercizio fisico quotidiano era necessario per sopravvivere, ma oggi dobbiamo scegliere di mettere in moto l’organismo. Bastano 10 o 20 minuti al giorno per ridurre sostanzialmente il rischio di mortalità».

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