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Covid, Ema approva Pfizer per i bambini dai 5 agli 11 anni: cautele e un terzo di dose. Efficace al 91%

L’Agenzia europea per i medicinali (Ema), ha approvato l’estensione dell’uso del vaccino Covid-19 di BioNTech-Pfizer per i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni. Il vaccino, sviluppato da BioNTech e Pfizer, è già approvato per l’uso in adulti e bambini di età 12 e superiori.
«Nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni, la dose di Comirnaty sarà inferiore a quella utilizzata nelle persone di età pari o superiore a 12 anni (10 microgrammi rispetto a 30 microgrammi). Come nel gruppo di età più avanzata, viene somministrato con due iniezioni nei muscoli della parte superiore del braccio, a distanza di tre settimane», spiega l’Ema in una nota.

Così il vaccino ai bambini: cautele e un terzo di dose

Per il momento l’unico vaccino approvato per i bambini della fascia d’età 5-11 anni è quello a mRNA prodotto dalla Pfizer, a cui l’Ema ha appena dato il via libera per l’Europa. In base a uno studio condotto dalla stessa casa farmaceutica, realizzato su 2.268 bambini di età tra i 5 e gli 11 anni, il vaccino è efficace quasi al 91 per cento nel proteggere dall’infezione. Il dosaggio che verrà usato per i più piccoli è però inferiore a quello degli adulti: per i bambini la dose è pari a 10 microgrammi anzichè 30. Le due iniezioni verranno fatte a distanza di 21 giorni l’una dall’altra. Ad oggi non ci sono controindicazioni assolute contro questo vaccino.

Cosa fare per i soggetti allergici

Nei soggetti allergici può esserci la necessità di somministrazione in ambiente sicuro e i piccoli pazienti con pregresse reazioni anafilattiche devono rimanere in osservazione 60 minuti. La maggior parte dei soggetti non presenta effetti avversi dopo la vaccinazione. In 1 soggetto su 10 si possono però verificare eventi avversi di lieve entità quali dolore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari e articolari, brividi, diarrea e febbre. Per questi effetti collaterali, secondo i pediatri, è possibile eventualmente somministrare paracetamolo. Ma non andrebbero dati farmaci in forma preventiva, ma solo successivamente qualora ce ne fosse bisogno.

Piccolo rischio di miocardite e pericardite: molto meno del Covid

La vaccinazione può comportare un piccolo rischio di miocardite e pericardite. Ma, secondo gli esperti, la possibilità di sviluppare una miocardite in seguito a vaccinazione per Covid-19 è estremamente più bassa rispetto al rischio di svilupparla se si contrae l’infezione. Dati dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americano hanno confrontato l’incidenza di miocardite negli anni e in particolare le differenze tra 2019-2020 e 2021. Dalle analisi è emerso che nel 2020, rispetto all’anno pre-pandemia, i casi di miocardite sono aumentati del 42 per cento: nei pazienti ricoverati per Covid-19 il rischio era dello 0,146 per cento, mentre in quelli ricoverati ma non positivi a Sars-Cov-2 era dello 0,009 per cento. La miocardite è infatti un effetto collaterale delle infezioni virali.

Rischio miocardite più elevato nei non vaccinati

Un lavoro pubblicato sul New England Journal of Medicine ha mostrato che il rischio di svilupparla è decisamente inferiore nei vaccinati rispetto ai non vaccinati: il rischio di miocardite da infezione è quasi quattro volte maggiore al rischio associato al vaccino. Inoltre, sarà possibile effettuare la somministrazione concomitante del vaccino antiCovid e un altro vaccino del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, con l’eccezione dei vaccini vivi attenuati, per i quali può essere considerata valida una distanza minima precauzionale di 14 giorni prima o dopo la somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2.

Per gli over18 terza dose mRna dopo 5 mesi

Mentre «È raccomandata, a partire dal primo dicembre 2021, la somministrazione di una dose di vaccino a mRNA, come richiamo (booster) di un ciclo vaccinale primario, anche ai soggetti di età pari o superiore a 18 anni, nei dosaggi allo scopo autorizzati, indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario e purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno cinque mesi (150 giorni) dal completamento dello stesso». Così la circolare del ministero della Salute 'Estensione della platea vaccinale destinataria della dose booster (di richiamo) nell’ambito della campagna di vaccinazione anti Sars-CoV-2' pubblicata oggi.

Validità e rilascio esenzioni prorogati al 31/12

«La validità e la possibilità di rilascio delle certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti-SarsCoV2, per gli usi previsti dalla normativa vigente, è prorogata sino al 31 dicembre 2021». Lo stabilisce la nuova circolare del ministero della Salute 'Proroga della validità delle certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti-SarsCoV2/Covid-19'.
La circolare, firmata dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, precisa che «non sarà necessario un nuovo rilascio delle certificazioni già emesse».

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