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Omicron: il richiamo protegge come due dosi contro il virus originale

La ricerca dell'Università di Colonia ha misurato la capacità neutralizzante del vaccino Pfizer contro la nuova variante. La terza dose ripristina gli anticorpi a livelli precedenti

La somministrazione della terza dose di vaccino conferisce una protezione contro la variante Omicron paragonabile a quella che si otteneva con due dosi contro la versione originaria del virus SARS-CoV-2.
È questo il risultato saliente di uno studio coordinato dall’Università di Colonia e reso disponibile in pre-print prima della pubblicazione su Nature Medicine. La ricerca ha misurato la capacità neutralizzante del vaccino Pfizer/BioNTech contro la variante Omicron e contro le altre varianti diffuse nei mesi precedenti, confermando che l'efficacia in termini di produzione di anticorpi neutralizzanti di due dosi di vaccino è molto più bassa se si tratta di Omicron. Questa minore efficacia della doppia dose si registra sia a un mese che a cinque mesi dalla seconda somministrazione: nel dettaglio, nella scala usata dai ricercatori, la capacità neutralizzante oscilla tra 5 e 9 rispettivamente a 1 e 5 mesi dalla seconda dose, mentre la capacità neutralizzate contro il virus originario nello stesso lasso di tempo passa da 546 a 139.

Le cose cambiano completamente con la somministrazione della terza dose: la capacità degli anticorpi di neutralizzare Omicron sale a 1.195, un livello più che doppio rispetto a quello che due dosi di vaccino conferivano contro il virus di Wuhan (546), anche se 5 volte più basso rispetto a quello dato dalla terza dose contro il ceppo originario (6.241). Per quanto concerne le altre varianti: a cinque mesi dalla seconda dose la protezione contro Alfa è risultata essere 331, contro Delta 172, contro Beta 40.

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