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Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla: disturbi alimentari aumentati del 40% nei primi 6 mesi pandemia

La Giornata Nazionale del 'Fiocchetto Lilla' nasce alcuni anni fa su iniziativa di Stefano Tavilla, un padre che ha perso la sua amata Giulia, la figlia di soli diciassette anni, a causa della bulimia. E' stata promossa per la prima volta nel 2012 dall’Associazione “Mi Nutro di Vita”  e il 19 giugno 2018, la Giornata è stata finalmente sancita dalla Presidenza del Consiglio e il 15 marzo è riconosciuto istituzionalmente come giornata nazionale contro i Disturbi dell’Alimentazione.

Questa Giornata offre speranza a coloro che stanno ancora lottando e mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei Disturbi del Comportamento Alimentare (D.C.A.): Anoressia, Bulimia, Binge Eating, Obesità, EDNOS, e tante e nuove forme ancora… In tutta Italia, in occasione di questa Giornata, vengono organizzati eventi di vario genere: convegni, presentazioni di libri, banchetti informativi, colorazioni lilla di fontane/monumenti, etc.

OBIETTIVI DELLA GIORNATA

  • difendere i diritti fondamentali di chi è colpito da un DCA, combattendo informazioni distorte e/o pregiudizi;
  • sensibilizzare l’opinione pubblica, facendo conoscere la frequenza, le caratteristiche e le gravi conseguenze che questi disturbi possono avere per la salute fisica e psicologica di chi ne soffre;
  • scoraggiare il distacco ed il disinteresse da parte di chi non è direttamente coinvolto dalla malattia;
  • accrescere la consapevolezza a livello individuale, collettivo ed istituzionale del carattere di epidemia sociale che i DCA stanno assumendo a livello nazionale e mondiale;
  • creare una rete di solidarietà verso chi è colpito da DCA, personalmente o in famiglia, per combatterne il disagio relazionale e il senso di abbandono e sconfiggere l’omertà che accompagna questi disturbi.

In Italia sono 3 milioni i giovani che soffrono di DCA

Un fenomeno spesso sottovalutato sia da chi ne soffre che dai famigliari, e che costituisce una vera e propria epidemia sociale: il 95,9% sono donne, il 4,1% uomini. Soffrire di un DCA, oltre alle conseguenze negative sul piano organico, comporta effetti importanti sul funzionamento sociale della persona, con gravi penalizzazioni della qualità di vita; ne limita le capacità relazionali, lavorative e sociali. Spesso, inoltre, il disturbo alimentare è associato ad altre patologie psichiatriche: oltre, quindi, a provocare un’intensa sofferenza psichica, coinvolge anche il corpo, con serie complicanze fisiche. Tuttavia, solo una piccola percentuale di persone che soffrono chiede aiuto.

Dedicare una giornata-evento ai Disturbi del Comportamento Alimentare significa aumentare l’attenzione della popolazione italiana attorno a queste patologie che utilizzano il corpo come mezzo per comunicare un disagio ben più profondo. E’ quindi fondamentale implementare la corretta informazione intorno ai DCA, per facilitare la comprensione dei meccanismi psico-biologici che favoriscono la malattia e diffondere la consapevolezza che questi disturbi possono essere curati attraverso una rete assistenziale orientata all’individuazione precoce del disturbo, tramite l’attivazione di percorsi riabilitativi multidisciplinari specializzati. Fondamentali per il successo del trattamento sono, infatti, la diagnosi precoce della malattia ed un intervento tempestivo affidato ad un’équipe di medici specialisti.

+40% di casi durante la pandemia

Oggi continua ad essere preoccupante quanto emerge dai presentati è nella mappa dell'Istituto Superiore di Sanità degli oltre 100 centri accreditati. Durante i primi 6 mesi di pandemia i casi di disturbi del comportamento alimentare sono aumentati del 40% rispetto ai primi 6 mesi del 2019: nel primo semestre 2020 sono stati rilevati 230.458 nuovi casi contro i 163.547 del primo semestre 2019. Lo rilevano i dati relativi a una survey conclusasi a febbraio 2021, basata sull'incrocio di diversi flussi informativi analizzati dal Consorzio interuniversitario Cineca.

«La popolazione interessata dai disturbi alimentari si è allargata: l’ultima rilevazione dice che ci sono due milioni e novecentomila persone ammalate. Pensiamo che comunque vi possa essere un sommerso perché ci sono molte persone che non di dichiarano, non chiedono aiuto». Lo evidenzia Laura Dalla Ragione Responsabile Rete Disturbi Comportamento Alimentare Usl 1 dell’Umbria.

"La fascia di età - aggiunge - si è abbassata moltissimo abbiamo anche esordi di 10, 11, 12 anni. Abbiamo maschi interessati dal problema, il 20% tra i 12 e i 17 anni, dunque non c'è più una popolazione esclusivamente femminile. Infine abbiamo una costellazione di nuovi disturbi che sono l’ortoressia, cioè l'ossessione del mangiare sano o la drunkoressia e cioè digiunare per poter bere molto, problema che riguarda molti adolescenti. Disturbi che sono correlati alla perdita di peso alla magrezza, ma soprattutto alla ricerca di un’identità, una sicurezza di se che i ragazzi non hanno.

Il lockdown, la didattica a distanza, hanno dato un colpo di grazia a un trend che era già in ascesa purtroppo». "Misure restrittive, Dad, isolamento: ne hanno sofferto moltissimo soprattutto i ragazzi - conclude - i preadolescenti e i bambini, che hanno perso tutti i loro punto di riferimento. In questo momento un ragazzo di 14 anni ha iniziato la Dad a 12».

Ad Agrigento il tempio di Ercole si illuminerà di lilla

Uno dei monumenti più rappresentativi della città di Agrigento, il tempio di Ercole, domani sera si illuminerà di lilla in occasione della giornata nazionale dei disturbi del comportamento alimentare. All'imbrunire il tempio greco si vestirà delle tinte del colore che tradizionalmente richiama le problematiche connesse all'alimentazione, sensibilizzando l'opinione pubblica.

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