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Decine di casi di misteriosa epatite infantile in Gran Bretagna. Alcuni positivi a coronavirus

Ecdc, circa 60 casi, alcuni positivi a coronavirus

Sono 60, in circa 8 settimane, i bambini e gli adolescenti inglesi colpiti da epatiti acute e severe, così forti da provocare insufficienze d’organo. E altri 3 sono i casi segnalati in Spagna in queste ore. Un numero enorme rispetto a un evento rarissimo e dalla causa sconosciuta. A richiamare l’attenzione, con un appello a «segnalare e condividere informazioni», è il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). L’allerta, che per ora non riguarda l’Italia, non va sottovalutata. «La situazione è preoccupante a prescindere da un possibile, e per ora non dimostrabile, collegamento con il Covid-19. Non possiamo escludere che si verifichino da un giorno all’altro casi anche in Italia», osserva Antonio Gasbarrini, ordinario di Medicina Interna all’Università Cattolica e Direttore del Dipartimento Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Irccs Gemelli di Roma.

In Inghilterra ci sono circa 50 casi sotto inchiesta, la maggior parte dei quali in bambini tra 2 e 5 anni, altri 10 in Scozia. Alcuni casi sono progrediti in insufficienza epatica acuta e hanno richiesto il trasferimento a unità epatiche pediatriche, un piccolo numero ha subito un trapianto di fegato. In Spagna i media riportano tre casi in bambini di età compresa tra 22 mesi e 7 anni, uno dei quali ha avuto bisogno di trapianto. Tutti sono ricoverati a Madrid e l’evoluzione clinica è favorevole. Si parla di epatite ogni volta che le transaminasi si alzano, precisa Gasbarrini, «questo può avvenire per diverse cause e, nella maggior parte dei casi, non è rilevante.

Ma in questo caso non si tratta solo di infiammazione passeggera del fegato, bensì di una insufficienza epatica acuta che ha portato in alcuni casi a trapianti. Sessanta casi in due mesi nel solo Regno Unito è un numero abnorme rispetto alla rarità con cui normalmente si verifica questo evento. Tanto più se si considera la fascia di età giovanissima dei pazienti colpiti». Ignote per ora le cause. I casi non sono inoltre legati a epatiti virali note, come A,B,C,E e tra le ipotesi, vi è quella di un legame con il Covid-19. Tuttavia, spiega l’Ecdc, «al momento non esiste una chiara connessione» e «non è stata segnalata alcuna associazione con i viaggi».

«In alcuni casi i bambini sono stati trovati positivi a un adenovirus o al Sars-Cov-2. Ed è noto - prosegue Gasbarrini - che alcune infezioni virali, tra cui il Covid-19, possano provocare delle epatiti. Questa può essere un’ipotesi verosimile, ma la coincidenza temporale per ora non basta a determinarne la causa. In qualsiasi caso il warning è elevato e dobbiamo alzare il livello di attenzione nella classe medica». Tanto che il Regno Unito, nel documento della UK Health Security Agency del 6 aprile scorso, parla di «minaccia di salute pubblica» e chiede di sensibilizzare i pediatri a tenere alta l'attenzione, suggerendo una lista di esami da fare in bambini con sintomi sospetti. L’Ecdc chiede ai medici di «segnalare agli istituti nazionali di sanità pubblica i casi di epatite acuta in bambini fino a 16 anni con transaminasi sierica, in cui l'epatite da A a E sia stata esclusa».

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