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A Natale maratona trapianti a Torino: 24 in 100 ore

Maratona di trapianti all’ospedale Molinette di Torino. Nelle giornate prenatalizie, tra la mattina del 20 e il pomeriggio del 24 dicembre, in 100 ore ne sono stati eseguiti 24. La media è di un intervento ogni quattro ore. Ma soprattutto, come sottolineano alla Città della Salute, una manifestazione di generosità: «Questo risultato è stato reso possibile in primo luogo grazie ai donatori e alle loro famiglie, che in un momento così particolare hanno compiuto il regalo di Natale più grande». Fra i tanti casi spicca quello del fegato trapiantato da un uomo di 97 anni a una ricevente di 65. Sicuramente, per l’età avanzata del donatore, un record per il Piemonte. Ma non è il primato nazionale, che dal 12 dicembre appartiene alla Toscana: la donatrice aveva 100 anni, 10 mesi e un giorno.

«Ormai - spiega Renato Romagnoli, direttore del centro trapianti di fegato delle Molinette - è da accettare l’idea che, per quanto riguarda il fegato, non ci sono limiti di età. Ciò che conta sono le caratteristiche dell’organo». La tecnica, in queste situazioni, è quasi di routine: dopo l’espianto, all’arrivo nel Centro trapianti il fegato viene sottoposto a tecniche di ricondizionamento con macchine di perfusione 'ex sitù che gli permettono di rigenerarsi e di ottenere la massima funzionalità. Nel corso della maratona torinese la procedura è stata seguita per sei interventi su un totale di nove. Dodici sono stati i trapianti di rene (un paziente ne ha ricevuti due), due di polmoni, uno di cuore. Un terzo degli organi proveniva da fuori Piemonte.

Il direttore generale della Città della Salute, Giovanni La Valle, ringrazia «tutte le équipe e i familiari del donatori, che con il loro gesto di grande generosità hanno permesso di dare nuova vita ai pazienti trapiantati». «È stata - osservano alla Città della Salute - una grande prova di organizzazione. Le sale operatorie sono state mantenute costantemente attive, lo sforzo del personale infermieristico è stato senza precedenti, il coordinamento fra le varie squadre è stato impeccabile». Sono state eseguite anche operazioni tuttora possibili in pochi ospedali d’Italia, come i due trapianti di fegato e due di rene da donatori a cuore fermo. «Tante cose complesse - commenta Romagnoli - in un tempo limitato. Siamo i primi in Italia da 25 anni. E tutto questo in un ospedale che, dal punto di vista complessivo, presenta criticità che devono essere risolte».

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