Giovedì 05 Dicembre 2024

Scoperto un nuovo virus trasmesso da zecche che può attaccare il cervello

Un nuovo virus trasmesso dalle zecche e in grado potenzialmente di provocare danni al sistema nervoso è stato scoperto in Cina. Appartenente al genere degli ortonairovirus, la stessa famiglia il virus della febbre emorragica Crimea-Congo, il Wetland virus (o Welv) aveva infettato un uomo nella Mongolia, nel 2019, ma a identificarlo per la prima volta è lo studio, pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine. L’uomo di 61 anni, che era stato morso da una zecca in un parco delle zone umide, aveva cercato assistenza medica per "febbre persistente e disfunzione multiorgano». Dopo aver rilevato il virus nel sangue del paziente, i ricercatori dell’Istituto di microbiologia ed epidemiologia di Pechino sono andati a cercarlo nelle zecche e negli animali della Cina Settentrionale. Il team ha analizzato quasi 14.600 zecche, isolando materiale genetico del Welv virus nel 2% dei lotti, e rilevandolo anche in una piccola percentuale di pecore, cavalli, maiali e roditori (Transbaikal zokor). I ricercatori hanno quindi analizzato campioni di sangue delle guardie forestali della regione, trovando anticorpi contro il virus in 12 individui su 640. Utilizzando test di laboratorio, il team ha rilevato il virus in altri 17 pazienti in Cina i cui sintomi includevano febbre, mal di testa, vertigini, dolori muscolari, affaticamento, mal di schiena, artrite, linfonodi ingrossati e problemi neurologici. Alcuni avevano anche macchie sulla pelle causate dal sanguinamento dai capillari. Otto dei pazienti che si erano ripresi avevano quattro volte più anticorpi specifici rispetto a quelli che non si erano ancora ripresi. Dopo aver ricevuto antivirali, antibiotici o immunoglobuline, tutti sono guariti senza effetti a lungo termine. Ma quando iniettato in topi e criceti, il virus ha dimostrato di causare danni cerebrali e morte. Il miglior mezzo di prevenzione contro le malattie trasmesse dalle zecche, suggeriscono gli esperti, è proteggersi dalle punture, ad esempio indossando abiti chiari, pantaloni lunghi e scarpe chiuse quando si fanno gite nei boschi.

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