Venerdì 20 Settembre 2024

Dati sull'uso dei fondi per la fibromialgia, la Calabria non risponde a Cittadinanzattiva; la Sicilia sì ma in ritardo

MILANO (ITALPRESS) – Notevoli differenze di volume e forme sbagliate: si calcola che le anomalie mammarie colpiscano circa il 27% della popolazione femminile, anche se chi ne soffre spesso non lo sa. Rientrano nella grande famiglia delle anomalie mammarie malformazioni molto diverse, che vanno dalla totale assenza di ghiandola e muscolo pettorale alla presenza di

Sono solo dieci le Regioni che, tra le venti contattate da Cittadinanzattiva attraverso una nuova istanza di accesso civico, hanno fornito risposte complete rispetto all’utilizzo dei fondi previsti dalla Legge di bilancio 2022 (5 milioni di euro in totale) dedicati all’individuazione sul proprio territorio di uno o più centri specializzati per diagnosi e cura della fibromialgia. Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta, le regioni che hanno risposto alle istanze di accesso civico, mancano invece quelle di Calabria e Campania, i cui fondi ammontano rispettivamente a 160.034 euro e 471.957 euro. La Sicilia inizialmente non ha risposto, ma ha successivamente inviato tutta la documentazione relativa all’utilizzo dei fondi ricevuti (410.113 euro). Basilicata, Liguria, Molise, Puglia, Umbria e Veneto hanno invece fornito risposte non complete. «Si conferma innanzitutto la tendenza delle Regioni a non rendicontare in modo esaustivo ai cittadini - dichiara Tiziana Nicoletti, Responsabile Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici e rari (CnAmc) - oltre alla scarsa propensione al favorire la partecipazione delle organizzazioni civiche e dei pazienti alla politica della salute e, infine, anche un utilizzo opaco e poco trasparente dei fondi pubblici che, se non impiegati vanno persi. Anche in questo ambito il mancato aggiornamento dei Lea favorisce e genera difformità regionali di accesso alle cure con ricadute sui cittadini e le loro famiglie in termini di qualità di vita ed esiti di salute». L’indagine civica è stata presentata lo scorso marzo e focalizzata sull'aggiornamento e possibile completamento dei dati della prima indagine (avviata nel dicembre 2022 sempre attraverso richiesta di accesso civico ai Presidenti e agli Assessori alla Sanità delle Regioni).

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