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Sanità in Sicilia, riparte il piano per 600 nuovi posti letto

I reparti dovevano aprire durante la pandemia. La dotazione è di 571 unità per terapie intensive e sub intensive, 29 per i pronto soccorso

PALERMO (ITALPRESS) – “Procedere, con grande franchezza e onestà intellettuale, ad una puntuale analisi delle criticità del Servizio sanitario regionale siciliano è il giusto punto di partenza per comprendere gli errori precedentemente commessi e per trovare soluzioni coerenti e sostenibili”. Commenta così Luigi Triolo, Presidente Aiop Palermo, la giornata di lavori sull’emergenza in sanità che

Azzerati i contenziosi, finanziati i lavori rimasti bloccati, riscritto il piano: è ripartita la manovra che doveva portare alla realizzazione in Sicilia di 571 nuovi posti letto in terapia intensiva e sub intensiva e 29 fra nuovi pronto soccorso e ammodernamento di vecchie sedi. Opere che la Regione avrebbe dovuto concludere entro il 2021, quando si programmava di fronteggiare la terza ondata, e che invece adesso prevede di portare al traguardo entro la primavera del 2026.
Il nuovo piano per completare in tutta la Sicilia i reparti è già partito. Il dipartimento Pianificazione strategica dell’assessorato alla Sanità, guidato da Salvatore Iacolino, ha riavviato i lavori in 17 dei 75 appalti previsti nel 2020, quando il piano fu elaborato. Il problema resta legato a 23 opere che sono ferme al palo. Ma ora la Regione prevede che i lavori possano ripartire a breve grazie al fatto che sono stati chiusi i contenziosi con le aziende appaltatrici: operazione che in alcuni casi si è risolta a costo zero per il governo Schifani (che ha risparmiato gli interessi sui decreti ingiuntivi in cambio del pagamento del valore originale degli appalti), in altri casi Palazzo d’Orleans, su cui erano piovuti in estate alcune decine di decreti ingiuntivi è stato costretto a versare somme extra.
Per far ripartire gli appalti bloccati Palazzo d’Orleans aveva stanziato alla vigilia dell’estate 70 milioni in più, che hanno portato il budget totale dai 237 milioni originari ai 315 attuali. I primi 123 milioni li ha stanziati il governo nazionale, il resto la Regione.
Il gruppo di lavoro guidato da Iacolino ha fissato una tabella di marcia che aggancia gli appalti per le terapie intensive e quelli per i pronto soccorso agli altri piani in campo sanitario finanziati col Pnrr: quindi le scadenze si allineano e questo dà tempo alla Regione fino a fine marzo del 2026 per completare le opere che ancora all’inizio dell’estate la Regione sperava di poter ultimare nel 2025. Poi tutto si arenerà e i soldi non spesi verranno persi.
Con queste premesse ora ripartono i cantieri: lo stesso Iacolino oggi sarà ad Acireale per l’appalto che riguarda un reparto di terapia intensiva cardiologica.
Fra le opere che devono ripartire da zero ci sono le terapie intensiva e sub intensiva (12 posti) e il pronto soccorso dell’ospedale di Agrigento, il nuovo reparto di sub intensiva a Gela, l’ampliamento del pronto soccorso pediatrico al Garibaldi Nesima di Catania, la terapia intensiva da 8 posti all’Umberto I di Enna.
E ancora, si attende la posa della prima pietra a Milazzo per il pronto soccorso e le terapie intensiva e sub intensiva, al Papardo di Messina per la sub intensiva, per la trasformazione del Cto di Palermo in un ospedale con pronto soccorso e terapia intensiva e sub intensiva, la ristrutturazione del padiglione A dell’ospedale Cervello di Palermo e l’adeguamento del pronto soccorso. E allo stesso modo va avviato il cantiere per l’adeguamento del pronto soccorso di Villa Sofia, sempre a Palermo, in modo che possa avere anche la destinazione pediatrica. E pure all’ospedale dei Bambini di Palermo va avviato il cantiere per l’ampliamento del pronto soccorso.
Lavori al palo, per ora, anche al pronto soccorso dell’ospedale di Ragusa e a quello di Siracusa (dove va realizzato anche il reparto di terapia sub intensiva). Infine, fra le opere che vanno del tutto iniziate, nel piano della Regione figurano i nuovi reparti di terapia sub intensiva a Trapani (mentre sono a metà del guado i lavori al pronto soccorso) e intensiva a Mazara del Vallo.

 

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