Le bevande alcoliche dovrebbero riportare un’etichetta di avvertimento sui rischi di cancro: lo afferma il surgeon general Usa Vivek Murthy, il capo operativo della sanità americana, evidenziando che il loro consumo aumenta il rischio di sviluppare tumori al seno, al colon, al fegato e altri tipi di cancro. Murthy ha richiesto una revisione delle linee guida sui limiti di consumo alcolico.
Questo monito ha avuto un impatto immediato, facendo crollare in Borsa i titoli delle aziende del settore alcolico. «Il consumo di alcol è la terza causa prevenibile di cancro negli Stati Uniti, dopo il tabacco e l’obesità, aumentando il rischio di almeno sette tipi di cancro», ha affermato Murthy.
Recenti studi scientifici confermano il legame tra il consumo di alcol e l'aumento del rischio di sviluppare diversi tipi di cancro. Il rapporto dell'American Association for Cancer Research (AACR) ha evidenziato che l'assunzione di alcol è collegata a sei tipi principali di tumori: tumori della testa e del collo, tumore al seno, tumore al colon-retto, cancro al fegato, cancro all'esofago e cancro allo stomaco. Solo negli Stati Uniti, il 5,4% dei tumori diagnosticati nel 2019 era attribuibile all'alcol.
Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che non esiste un livello sicuro di consumo di alcol per prevenire il rischio di tumori. Anche una quantità moderata, come un bicchiere al giorno, può aumentare le probabilità di sviluppare tumori alla bocca, faringe, laringe, fegato, colon-retto e seno.
In Italia, l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) stima che l'alcol sia responsabile di circa 10.000 nuovi casi di tumore ogni anno. Preoccupante è il dato secondo cui il 42% dei tumori femminili causati dall'alcol è legato a un consumo moderato, inferiore a due bicchieri al giorno.
Queste evidenze sottolineano l'urgenza di sensibilizzare il pubblico sui rischi del consumo di alcol e di introdurre misure preventive, come un’etichettatura informativa sui prodotti alcolici. Promuovere una maggiore consapevolezza potrebbe ridurre l'impatto dell'alcol sulla salute pubblica e prevenire migliaia di casi di cancro ogni anno.
Oncologi: "L'alcol è un rischio ma non il più rilevante"
«Non è uno scoop che l’alcol sia associato allo sviluppo del cancro: è un fattore di rischio e non esiste dose sicura», afferma Francesco Perrone, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Questa dichiarazione arriva in seguito all’invito del surgeon general USA, Vivek Murthy, per una revisione delle linee guida sui limiti del consumo di alcol e per l'introduzione di etichette che riportino i rischi legati al cancro.
La Pericolosità dell'alcol e l'importanza della comunicazione
Secondo Perrone, «se si consumasse meno alcol, la salute sarebbe mediamente migliore», ma sottolinea che un impatto ancora maggiore si avrebbe con l’azzeramento del fumo, considerato un fattore di rischio più rilevante rispetto all’alcol. Infatti, «fumo e sovrappeso sono più significativi tra i fattori di rischio per lo sviluppo dei tumori». Perrone evidenzia inoltre l'importanza di misure preventive come l’aumento dei prezzi dei prodotti da fumo per ridurne il consumo.
Il legame tra alcol e tumori
L’alcol, però, rimane un fattore di rischio rilevante, soprattutto per il tumore della mammella. Nel 2023, studi approfonditi hanno confermato che l’alcol è tra i principali fattori di rischio per questa patologia. Tra il 2015 e il 2019, in Italia, si stimano circa 11.000 casi di tumore della mammella e quasi 3.000 decessi attribuibili al consumo di alcol.
Educazione e informazione: una priorità per la salute pubblica
Perrone conclude affermando che in un paese civile, che punta a educare e a tutelare la salute pubblica, è fondamentale promuovere una comunicazione corretta sui fattori di rischio legati all’alcol. «Informare e educare i cittadini a contenersi», se possibile, è un obiettivo prioritario per migliorare la salute della popolazione.
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