Negli ultimi mesi, un numero anomalo di rilevamenti di poliovirus in diversi Paesi europei ha riacceso l’attenzione sulla necessità di mantenere alta la vigilanza per prevenire il ritorno della poliomielite. L’allarme è stato lanciato da Pamela Rendi-Wagner, direttrice dell’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), e Hans Kluge, direttore regionale dell’OMS Europa, in un editoriale pubblicato su Eurosurveillance.
L'Europa è davvero libera dalla poliomielite?
L’Europa è stata dichiarata libera dalla poliomielite nel 2002, grazie a decenni di campagne vaccinali di successo. Tuttavia, il poliovirus non è scomparso dal mondo e continua a essere importato da aree dove la malattia è ancora presente. Dal 2015 al 2022, almeno un Paese europeo ha segnalato ogni anno la presenza di poliovirus patogeno. Nel 2024, il poliovirus di tipo 2 derivato dal vaccino è stato individuato nei sistemi di acque reflue di 14 città in cinque Paesi europei: Spagna, Polonia, Germania, Regno Unito e Finlandia. Secondo le analisi genetiche, questi virus sono collegati a un ceppo identificato per la prima volta in Nigeria nel 2020, che si è diffuso in 21 Paesi africani, causando epidemie in 15 di essi. La scoperta suggerisce che il virus circolava già da circa un anno prima di essere rilevato in Europa.
Perché è pericoloso? Il rischio per i non vaccinati
Il poliovirus può diffondersi in modo silenzioso, poiché nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica. Solo una persona su 100 sviluppa la poliomielite paralitica, con danni irreversibili al sistema nervoso. Anche se i cinque Paesi coinvolti mantengono una buona copertura vaccinale, esistono disparità tra alcune comunità, dove la protezione è insufficiente. Questo crea sacche di popolazione vulnerabili, in cui il virus può trovare terreno fertile e diffondersi rapidamente. L’ECDC stima che tra il 2012 e il 2021, circa 2,4 milioni di bambini nell’UE/SEE potrebbero non aver ricevuto il ciclo completo di vaccinazioni, mentre altri 600.000 bambini potrebbero aver saltato le vaccinazioni tra il 2022 e il 2023. Se il virus tornasse a circolare su larga scala, il rischio sarebbe altissimo. Sarebbe necessario reintrodurre il vaccino Sabin, più efficace nel bloccare la trasmissione, ma con un rischio, seppur minimo, di poliomielite da vaccino (1 caso su 700.000).
Come prevenire una nuova epidemia?
Secondo l’OMS Europa e l’ECDC, tre azioni sono fondamentali per evitare la diffusione della poliomielite:
- Vaccinazione di massa – Tutti i bambini devono ricevere il vaccino esavalente, che include la protezione contro la poliomielite. Gli adulti non vaccinati da bambini dovrebbero consultare il proprio medico per valutare un richiamo.
- Monitoraggio attivo del virus – I sistemi sanitari devono rafforzare la sorveglianza delle acque reflue per individuare rapidamente la presenza del poliovirus e intervenire con tempestività.
- Sensibilizzazione della popolazione – È fondamentale informare le persone sull’importanza della vaccinazione e sul rischio di abbassare la guardia.
Il ruolo della cooperazione internazionale
L’allarme poliomielite ha riaperto il dibattito sulla necessità di una collaborazione globale in ambito sanitario. La Società Italiana di Pediatria (SIP) ha accolto con favore la dichiarazione del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha confermato che l’Italia non intende uscire dall’OMS. Secondo il presidente della SIP, Rino Agostiniani, l’OMS svolge un ruolo fondamentale nel coordinamento delle risposte alle crisi sanitarie globali, come dimostrato in passato con Ebola, SARS, COVID-19 e poliomielite. Molte malattie infettive non colpiscono i Paesi più ricchi proprio grazie a strategie di contenimento globali, coordinate dall’OMS. Anche l’immunologo Roberto Burioni ha espresso preoccupazione, spiegando come la presenza del poliovirus nelle fogne di Spagna e Germania sia un segnale chiaro che il virus sta circolando in alcune comunità, anche se in modo silente. "Se la polio dovesse ricominciare a diffondersi, sarebbe una catastrofe", ha avvertito Burioni, ribadendo la necessità di una copertura vaccinale completa per fermare il virus.
La poliomielite può tornare?
La poliomielite è una malattia dimenticata in Europa, ma il recente aumento dei casi di poliovirus impone massima vigilanza. L’unico modo per evitare il ritorno della malattia è assicurare che tutti siano vaccinati, rafforzare la sorveglianza sanitaria e garantire una risposta immediata a ogni segnale di diffusione del virus. Come sottolineano gli esperti: "Il miglior modo per prevenire la poliomielite è impedire che il virus circoli. E per farlo, la vaccinazione è l’unica arma efficace."