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Virus sinciziale, vaccino a tutti i bimbi solo in 4 regioni: c’è la Sicilia

Il virus respiratorio sinciziale è uno dei virus che più preoccupa in inverno per i suoi effetti soprattutto su bambini piccoli e anziani. Eppure l’Italia fatica a utilizzare in maniera piena e omogenea sul territorio nazionale le numerose armi disponibili per prevenire l'infezione. È quanto emerge da un documento pubblicato oggi da Cittadinanzattiva.

I bambini al di sotto di 1 anno sono tra i più vulnerabili all’infezione. Nel nostro Paese oltre 80 mila bimbi nel primo anno di vita vengono visitati in ambulatorio per cause legate all’infezione da virus respiratorio sinciziale; circa 15 mila di loro hanno bisogno del ricovero e circa 3 mila delle cure in terapia intensiva.

Dopo una lunga polemica, lo scorso autunno un’intesa Stato-Regioni ha disposto l’immunizzazione universale dei bambini con un anticorpo monoclonale ad azione preventiva. Tuttavia, le modalità di attuazione sono le più diverse. Il documento mostra che solo 4 Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto e Sicilia) offrono l’immunizzazione con l’anticorpo monoclonale a tutti i nuovi nati, quale che sia il mese di nascita. Nelle altre, seppur con ampie differenze regionali, l'immunizzazione viene offerta ai nati nei mesi in cui è più forte la circolazione del virus (tipicamente quelli invernali).

Una seconda modalità di protezione dei bambini è la vaccinazione della mamma in gravidanza. Tuttavia, rileva il documento, «nella stagione 2024-2025 solo due Regioni italiane - Sicilia e Molise - hanno attivato di propria iniziativa l'offerta del vaccino materno».

Non va meglio con la protezione per i fragili e gli anziani. In questa fascia della popolazione il virus causa ogni anno 290 mila infezioni, 26 mila ricoveri e 1.800 decessi. Ciononostante, nella stagione 2024-25, non è stata attivata nessuna offerta estesa di prevenzione. Si contano solo alcune iniziative isolate, come a Genova o a Siracusa, mentre alcune Regioni, come la Calabria, non hanno potuto attivare campagne dedicate a fragili e anziani perché in piano di rientro.

«Bisognerà intervenire con urgenza per aggiornare il Calendario nazionale di immunizzazione con l’inclusione dell’offerta contro il virus respiratorio sinciziale e prevedere adeguate risorse, considerando i risparmi ottenibili in termini di riduzione dei ricoveri, contenimento delle complicanze e alleggerimento del carico assistenziale», ha affermato la responsabile del coordinamento delle politiche della salute di Cittadinanzattiva Valeria Fava.

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