Leo Gassmann ha vinto la sezione Nuove Proposte con "Vai bene così". Il giorno dopo la vittoria, che Leo si è goduto solo in parte, perchè "stasera devo esibirmi di nuovo sul palco dell’Ariston", forse il figlio di Alessandro Gassmann inizia davvero a realizzare quello che gli è accaduto. E in conferenza stampa racconta non solo l’emozione che sta provando, ma anche il suo sguardo già proiettato verso il futuro. "Sono davvero onorato di tutto questo", ha dichiarato un po' timidamente e forse ancora non del tutto consapevole di quello che sta vivendo e gli è appena accaduto. "Dopo la mia proclamazione a vincitore delle Nuove proposte di questo Festival di Sanremo sono andato a cena con il mio team, con Matteo Costanzo, con il quale ho arrangiato il pezzo". Ma Leo non ha fatto le ore piccole. Non tanto per la stanchezza accumulata in questi giorni, ma perchè "stasera devo esibirmi di nuovo, è un onore che mi è stato concesso, non lo trovavo rispettoso nei confronti di questo onore che mi è stato concesso", dice "Pippo", così come lo chiama papà Alessandro sin da quando era piccolo. ù Poi c'è la musica: "Sto lavorando al tour, non vedo l’ora di annunciare le date. E poi è appena uscito il mio primo album, ricco di sonorità anglo-americane che per me sono molto affascinanti". E poi chissà, il prossimo Sanremo... "Ho sempre seguito il Festival, non me ne sono perso uno, fa parte della nostra cultura. È sempre emozionante, c'è il tuo artista preferito, poi scopri magari qualcuno che non conoscevi e ti emoziona. Quindi sarebbe bello tornare sul palco anche l’anno prossimo". Anche per rivivere le emozioni provate sul palco dell’Ariston quest’anno. Magari con una maggiore tranquillità: "La prima volta mi mancava il fiato, pensavo di non farcela. A metà canzone mi tremava il corpo. Frammenti delle anime degli artisti che hanno cantato sul quel palco sono rimaste in quel teatro e tu le respiri". Infine Leo parla della dedica di questa vittoria: "Lo dedico a tutti gli artisti. La vita di un artista è molto complicata, per raggiungere degli obiettivi, visto che siamo in tanti, abbiamo poco tempo. Viviamo in una società la cui vita dura 15 secondi. E la dedico anche alle persone che tutti i giorni lottano per accettarsi per gli errori che commettono e i fallimenti che subiscono. Ma è normale che ci siano dei fallimenti, e a tutte quelle persone che ce la fanno e che ci stanno provando". Ultima parola per la sua amata Roma: "La Roma è la mia squadra, penso che il calcio sia una sorta di fede. Il calcio dà felicità, sono felice esista, quando vengono promossi comportamenti corretti. Il buon calcio dà speranza a tanti ragazzi. La Roma non vuole darci grandi soddisfazioni nemmeno quest’anno. Ma ci siamo abituati". "Me lo ha dato perchè mi piacevano i cartoni animati di Topolino", continua raccontando della gioia che hanno provato e stanno provando mamma e papà per questo suo grande successo (papà Alessandro ha fatto un tweet in cui ha mostrato tutto l'orgoglio per il figlio). È lo stesso che provano "tutti i genitori vedendo i propri figli fare quello che gli piace; sono felici e orgogliosi". Poi il pensiero a papà: "Gli auguro tante cose belle". Presente, passato, ma soprattutto futuro. Leo ama passeggiare per le strade di Roma, scrivere, comporre. E anche studiare, che è il suo dovere. Frequenta un’università americana a Roma. E lunedì mattina si torna dunque alla vita di tutti i giorni: "Per me non cambia molto dopo questo Festival, nel senso che mi sono sempre ripromesso che dopo avrei ripreso a fare la mia vita. Lunedì devo riprendere l’università, ho una lezione alle 8.30, spero di riuscire a svegliarmi".