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Aspettando Sanremo... Ecco Ditonellapiaga e la sua "Chimica" con Rettore

Il suo primo album , "Camouflage", tra rap elettronica e soul

Ditonellapiaga

Grande eterogeneità di umori lirici e musicali su una voce duttile e forte personalità artistica in “Camouflage” (Dischi Belli/BMG Italy), primo album (dopo diversi singoli e i due EP “Morsi”e “Morsi Remix”)di Ditonellapiaga (Margherita Carducci), la cantautrice romana che con il brano “Chimica” sarà in gara con Donatella Rettore al prossimo Festival di Sanremo. Un duo artistico che promette bene, grazie all’immediata intesa tra le due cantanti.

«Ci troviamo molto bene assieme – afferma l’artista – il nostro comune obiettivo è quello di portare un messaggio di libertà, facendo divertire e sorridere». Ma soprattutto la cantante romana è stata sempre una fan della Rettore. «Ho scritto “Chimica” ispirandomi a lei. E quando l’ho fatto sentire alla mia casa discografica mi è stato detto “Ci sento proprio Rettore in questo pezzo”. La cosa di cui sono più soddisfatta è che anche se è un brano scritto da una ragazza del ’97 nel 2020 vive anche nell’epoca di Donatella. Sono due generazioni a confronto che si mischiano molto bene e mi ha fatto veramente felice quando ascoltandolo mi ha detto “vedo me in questo pezzo”; un bellissimo complimento da un artista di questo calibro».

Disponibile in digitale da domani (da febbraio su cd e vinile con il brano del festival), prodotto, suonato e registrato dal duo bbprod, “Camouflage” propone dodici tracce che narrano vicende estreme e fatti dal sapore intimista su un tappeto sonoro altrettanto variegato, che spazia dalle varie sfaccettature della musica elettronica al soul e al ’r’n’b. Tra rap e canto, Ditonellapiaga veste, come un’attrice, i panni dell’icona urban, diventando femme fatale di un film noir, giovane donna che vive la notte e la sessualità, rimanendo comunque la tipica ragazza della porta accanto.

«Il titolo racconta il mio essere camaleontica – dice – sebbene non rappresenti un tentativo di nascondermi, ma di raccontare sfaccettature della personalità che ognuno di noi può assumere in alcuni momenti della vita. Mi piace vestire i panni di qualcun altro, immaginare vite diverse dalla mia. Nell’album ho cercato così di essere mutevole, rimanendo però abbastanza definita nella mia identità. È sostanzialmente il racconto di un anno di vita ed una raccolta di brani e sonorità che mi hanno ispirata».

Nel disco si passa infatti dalle sonorità dance e le liriche provocatorie e ironiche di “Morphina”, “Vogue”, ”Repito” e “Prozac”, all’intimismo sentimentale, tra soul e r’n’b, del singolo “Non ti perdo mai” (scritto con Fulminacci) e dei brani “Come fai” e “Spreco di potenziale”, oltre alla psichedelia di “Altrove” e l’elettronica di “Carrefour Express”. Umori diversi, apparentemente contraddittori, in linea tuttavia con le molteplici sfaccettature della personalità dell’artista, spesso solare e piena di entusiasmo, a volte nevrotica, a tratti malinconica.

«Sono tutte sensazioni personali – sottolinea – . Ci sono volte in cui mi diverto a giocare di più, ma consapevolmente. La provocazione di ”Morphina” o l’angoscia quasi malata di “Prozac” non corrispondono a vicende totalmente reali, ma sono espedienti per raccontare sensazioni o emozioni personali che non mi va di esternare così come le provo. In brani più intimi, come ad esempio “Come fai” e “Spreco di potenziale” sono un po’ più genuina, perché porto in musica vicende toccanti che cerco di rappresentare come sono.

Nella realizzazione dei brani parto quasi sempre dalla musica, mi lascio suggestionare dalla scelta dei suoni e da lì arrivo ai testi. Ma a volte capita che tra i suoni che proviamo coi bbprod scelga qualcosa che mi permette di esprimere meglio un certo tipo di emozione, suggestione o immagine».
Già in programma il tour, di cui sono state annunciate le date del 4 aprile a Milano e del 7 aprile a Roma.

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