«Ho aspettato due anni, ma ora è tempo che Cortometraggi veda la luce». Giusy Ferreri, a cinque anni da «Girotondo» è pronta a rimettersi in gioco, come ama fare da sempre, con una veste sonora nuova, nuovi spunti, nuove idee. «Il disco era pronto da parecchio, ma c'è stata la pandemia, lo stop di tutto e allora ho voluto attendere tempi migliori anche per poterlo presentare live. E’ passato un anno, ne sono passati due... ora, anche se la situazione non è quella che speravamo, ho deciso di rimetterci un po' le mani, guardando più al futuro che alla solitudine, e di pubblicarlo perché ho voglia di far sentire cose nuove». Cortometraggi, che esce il 18 febbraio per Columbia-Sony Music, subito dopo la partecipazione al festival di Sanremo con il brano Miele, è il suo sesto album di inediti. «Il titolo - spiega la cantante - nasce dai miei concerti. Ogni brano che presento è un piccolo viaggio musicale, che racchiude concetti, situazioni, stati d’animo dai sapori e dalle atmosfere differenti. Insomma, volevo un disco che suonasse come i miei live». E che rendesse omaggio al mondo del cinema «che amo molto. Federico Fellini, in particolare, al quale è dedicato un brano, Marco Ferreri che ha il mio stesso cognome e mi ha sempre incuriosito e il mondo fantasy di Tim Burton». E lavorare per una colonna sonora non è un’ipotesi che esclude a priori. Anche grazie a Cortometraggi, Giusy Ferreri è tornata al festival di Sanremo dopo 5 anni. «Quello del 2017 non me lo sono goduto molto perché avevo appena scoperto di essere incinta e avevo mille ansie. Ho aspettato un po' perché non mi piace partecipare tanto per farlo, senza che ci sia un progetto alle spalle», spiega l’artista che si è affidata a compagni di lavoro ben rodati. Il brano, infatti, è scritto da Federica Abbate, Davide Petrella e dagli immancabili Takagi e Ketra, ideatori di Amore e Capoeira, Jambo, Shimmy Shimmy che l’hanno incoronata regina delle hit estive. «Una definizione che mi fa piacere, ma che allo stesso tempo mi fa un po' ridere, soprattutto se penso all’esordio con Novembre. Vuol dire che i brani hanno funzionato bene, ma tutto è arrivato un po' per caso. Con Baby K che mi ha voluto per Roma-Bangkok: il resto è venuto da sé. E’ importante prendersi sul serio, ma anche giocare». Tornando alla coppia d’oro della musica italiana, Takagi e Ketra, «loro mi hanno permesso di andare oltre la mia vena malinconica e introspettiva. Però per questo brano ho chiesto di provare a vedermi in una dimensione diversa, più invernale. Un pezzo più da baita di montagna che da chiosco in riva al mare». Il risultato è un brano più acustico, un po' folk, dal sapore retrò. «Per spiazzare come ho sempre fatto quando ci si aspettava qualcosa da me e io sono andata in un’altra direzione». Nella serata delle cover, accompagnata da Andy dei Bluvertigo, Giusy Ferreri interpreterà «Io vivrò (Senza te)», di Lucio Battisti. «Un brano molto intenso, tra i più belli ed espressivi del repertorio della musica italiana. Ho da subito immaginato la presenza di Andy dei Bluvertigo per fondere contemporaneamente la magica atmosfera dei synth e aggiungere un viaggio nel tempo». Dal suo clamoroso esordio del 2008 ad oggi, Giusy Ferreri ha collezionato risultati unici e straordinari, tra cui un disco di diamante e 18 dischi di platino (attualmente in radio Gli Oasis di una volta). «Non mi sento né una veterana, né una pioniera. Porto con me solo la gioia di fare qualcosa di nuovo».