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Le Vibrazioni a Sanremo, la vecchia guardia che torna... con "Tantissimo" rock!

L'unica band presente al Festival si dice "pronta a dare una scossa". Nella serata cover riproporrà "Live and let die" con Sophie Scott

Una ripartenza a tutti gli effetti, per l’unica band presente al prossimo Festival di Sanremo, che porterà l’energia del rock e un brano analitico scaturito da una riflessione su ciò che abbiamo vissuto negli ultimi due anni, ma senza vittimismi e con lo sguardo dritto al futuro.

Le Vibrazioni tornano all’Ariston dopo due anni, e per la quarta volta, con “Tantissimo” (Artist First), e nella videoconferenza stampa di ieri parlano di pubblico in sala e concerti dal vivo (i loro in programma per l’estate): «Tornare al festival è per noi un inno al live – ha detto il leader del gruppo Francesco Sarcina - ed è proprio il messaggio della ripresa dei concerti dal vivo quello che vorremmo comunicare. Rappresentiamo il rock e siamo anche l'unica band presente, ma non sentiamo una responsabilità maggiore per questo. Siamo così da sempre, vecchia guardia ma pronti a dare la scossa».

Inevitabile l’accostamento ai Måneskin. «Sono tutto quello che vogliamo e avremmo voluto fare – ha continuato Sarcina - ma è riduttivo nei nostri e nei loro confronti fare un paragone diretto. Noi abbiamo fatto cose grandi, tante cicatrici, tatuaggi, vittorie, 30 singoli, a oggi, in classifica. Loro stanno partendo alla grandissima, ma devono fare uno certo percorso. Sono delle mosche bianche: suonano, fanno rock, cosa non frequente oggi per i ragazzi abituati a stare nelle loro camerette a lavorare con il computer, le basi e l'autotune. Forse è un problema culturale, non ci sono spazi dove suonare, gli ultimi 15 anni hanno visto morire tanti locali».

Una vera attitudine il rock, secondo la band, che cita Mozart e Vivaldi («se avessero avuto l'elettricità sarebbero stati molto rock»), ma ha scelto il ritmo incalzante di questa musica per un brano dal sapore analitico e psicologico: «È una canzone in cui il concetto dell’amore è quello di amor proprio, una dedica a se stessi. Spesso facciamo a botte con qualche cicatrice che, se non risolta, diventa una sofferenza che logora. Il brano parla quindi della necessità e del coraggio di confrontarsi con i propri demoni per accettarsi, ma anche di quelle abitudini malsane che possono divorare l’esistenza».

Nella serata delle cover, la band riproporrà “Live and let die” di Paul McCartney e i Wings, che sarà eseguita assieme a Sophie Scott del gruppo inglese Sophie and The Giants. «È un pezzo che arriva dal background musicale delle nostre famiglie e dalla versione dei Guns N’ Roses che ascoltavamo da adolescenti e da cui abbiamo riscoperto l’originale». Un brano musicalmente complesso, che cambia quattro volte ritmo e genere; una sfida anche per una band giunta ad un buon livello di maturità umana e artistica: «Con la complessità di esecuzione di “Live and let die” vogliamo far capire dove siamo collocati e cosa possiamo fare oggi dal punto di vista musicale».

La performance vanterà anche la partecipazione del Maestro Beppe Vessicchio, che ha accompagnato la band nel tour “In Orchestra”, come arrangiatore e direttore della parte orchestrale. «Con lui sapevamo di andare sul sicuro, perché lui è il nostro George Martin», ha aggiunto il chitarrista Stefano Verderi. Le Vibrazioni hanno aggiornato sulle condizioni del Maestro, che nella giornata di ieri ha dichiarato ad Adnkronos di essere da diversi giorni positivo al Covid ma asintomatico. «In questo momento stiamo solo pensando alla sua salute – ha detto Sarcina - Se non dovesse farcela ad essere con noi all’Ariston navigheremo a vista, ma avremmo comunque la sua supervisione in differita».
La band tornerà ad aprile con un nuovo EP, contenente il brano di Sanremo, che uscirà solo in vinile e anticiperà una serie di concerti estivi.

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