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Il caso Zelensky a Sanremo tra polemiche e... ironia. Mentana: sarà escluso come i Jalisse

La decisione del presidente ucraino Zelensky di comparire in un video registrato durante la finale del Festival di Sanremo 2023 ha scatenato numerose controversie, non solo all'interno della scena politica. Il "fronte del no" si sta allargando, con diverse forze politiche come la Lega di Matteo Salvini, il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte e Azione di Carlo Calenda, che si oppongono alla presenza di Zelensky nella kermesse canora.

C'è chi sostiene che non sia opportuno che un leader di un Paese in guerra partecipi a un evento così "leggero" come il Festival di Sanremo, mentre altri credono che questa sia un'occasione per Zelensky di condividere le difficoltà del popolo ucraino con un vasto pubblico.

Non manca chi fa ironia sull'ultima "virale" polemica italiana. «Alla fine lo sgangherato livello del dibattito pubblico italiano - scrive su Facebook il direttore del TgLa7, Enrico Mentana - produrrà il suo tragicomico risultato, e passerà la tesi per cui Zelensky - un leader che da un anno guida la resistenza di un paese europeo contro l'invasione russa - ha chiesto di andare a Sanremo ma non è stato accettato. Come i Jalisse».

«Pensavo di autoinvitarmi a Sanremo per cantare due canzoni»: è la battuta ironica del leader della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che in mattinata ha visitato il mercato di Sesto San Giovanni con alcuni candidati del Carroccio alle prossime regionali in Lombardia. «Sono andato anche dalla Gruber - ha aggiunto Salvini -. L'unico da cui non vado è Fazio».

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