L’Amadeus quater va a gonfie vele, ma intanto si torna a parlare del futuro dell’organizzazione del festival, con la convenzione tra il Comune di Sanremo e la Rai in scadenza. A rilanciare il caso è Striscia la notizia, con una serie di servizi curati dall’inviato Alessio Giannone, alias "Pinuccio di Rai Scoglio 24" che si occupa da tempo della vicenda. Dopo aver annunciato ieri che «è stata protocollata un’offerta al Comune di Sanremo per l’organizzazione e trasmissione del Festival della canzone italiana, marchio che è di proprietà dell’amministrazione comunale e non della Rai», nel servizio in onda stasera il tg satirico precisa che ad essersi fatto avanti è «un operatore del mondo dello spettacolo, non un’emittente televisiva». Dopo 73 edizioni, quindi, «il Festival della canzone italiana potrebbe non essere più trasmesso dalla Rai», avverte Striscia, citando «una recente sentenza del Tar sollecitata da Afi (Associazione Fonografici Italiani)» che "apre la strada verso per un bando pubblico». Sollecitato dallo stesso Pinuccio, l’assessore al Turismo Giuseppe Faraldi conferma, riservandosi però gli approfondimenti del caso: «La valutazione per la gestione di un festival come questo non può essere fatta a fronte di una proposta arrivata poche ore fa. E’ una valutazione da fare al momento opportuno, con gli uffici opportuni, di certo non in questo momento», risponde in sala stampa. «Non ho ancora letto la lettera, dopo il festival la valuteremo nelle sedi opportune», aggiunge il sindaco Alberto Biancheri. Si tratterebbe - spiegano dal Comune - di una richiesta di partecipare a un’eventuale manifestazione di interesse, qualora si decidesse - norme alla mano - di procedere alla messa a bando dell’organizzazione del festival. Spetteranno agli uffici legali e ai dirigenti competenti le valutazioni del caso. Sul piatto non solo gli aspetti economico-finanziari, ma anche il ritorno di immagine che la Rai da anni garantisce alla città e alla Riviera dei Fiori.