Lunedì 18 Novembre 2024

Stefano Coletta: "Non accetto valutazioni politiche. Attacchi omofobi la ferita più grande"

«Non accetto una valutazione politica. Gli attacchi omofobi sono la ferita più grande». Lo dice in una intervista a Repubblica Stefano Coletta, direttore intrattenimento Prime Time della Rai. «Non posso rispondere di ogni gesto che fa un artista in diretta. Allora - spiega - dovrei dimettermi ogni giorno. Non è civile. Stiamo qui solo a parlare di questo, degli attacchi della politica, non di un festival che sfiora il 70% di share». Coletta sottolinea che «Nel momento in cui Amadeus ha la libertà editoriale che condivide con me, è la libertà assegnata a ogni artista che sia cantante, attore, conduttrice o conduttore a segnare il percorso. E’ l’impianto più corretto per procedere». E rispondendo a una domanda sulla possibilità che la sua poltrona possa vacillare, Coletta non ha dubbi: «Rispetto alla mia poltrona mi auguro fortemente che chi fa un discorso tecnico non sia valutato politicamente. Sarebbe un errore per l’azienda perchè le persone sanno discernere l’operato di un dirigente: chi conosce la mia storia conosce la mia trasparenza».

Su Fedez: "Solo lui ha cambiato all'ultimo minuto"

Quanto al caso Fedez, Coletta spiega ancora una volta: «Io e la mia vicedirettrice Lentini abbiamo saputo dell’imminenza della messa in onda che Fedez non avrebbe più portato il testo che ci era stato consegnato da giorni. Il segmento legato alla nave è una parte di sei ore di programma, controlliamo tutto. Abbiamo saputo solo nell’imminenza che si era rifiutato di consegnare il nuovo testo. Per tutte le serate dagli altri abbiamo ricevuto tutti i testi. Solo Fedez ha cambiato all’ultimo minuto». Tornando agli attacchi ricevuti, Coletta ha detto che poichè «non credo sia stato mai rintracciabile un vulnus nella mia professionalità e non parlo di perfezionismo, ma di un ruolo che ho cercato di incarnare con imparzialità e impegno, la ferita più grande è essere attaccato sul privato, dal punto di vista sessuale. Essere attaccati per l’orientamento sessuale, per demolire la professionalità con letture omofobe è una ferita e niente ti può risarcire».

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