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Antonella Clerici co-conduttrice della prima serata di Sanremo: «Sarà il festival dell’amicizia!»

«Saremo io, Carlo Conti e Gerry Scotti. L’idea è di divertirci

Antonella Clerici conduttrice della nuova stagione di The Voice Senior presso gli studi Rai di viale Mecenate a Milano, 25 novembre 2021.ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

«Quando Carlo mi ha chiamato, mi ha detto: Anto, devi dirmi di sì. Ho riso e ho risposto: ti dico di sì sulla fiducia. Sarà una serata tra amici, io, Carlo e Gerry: manca Fabrizio Frizzi, ci siamo commossi nel ricordarlo, perché è sempre tra noi». Antonella Clerici è pronta per tornare all’Ariston, co-conduttrice con Carlo Conti e Gerry Scotti della prima serata di Sanremo 2025, martedì 11 febbraio, sul palco che l’ha vista protagonista nel 2005 accanto a Paolo Bonolis, nel 2010 come regina del festival e poi nel 2020, ad affiancare Amadeus nella quarta serata.

«Sarò al servizio di Carlo, è il suo festival. E giuro che non ballerò né canterò», promette sul filo dell’autoironia. «L’idea – racconta in un’intervista all’Ansa – è quella di celebrare l’amicizia, divertirci, stare insieme, anche perché ci sono tutti i cantanti da presentare e poi il mitico Jovanotti ospite». Con Scotti si è parlato spesso di rivalità, vista anche la somiglianza tra i format che li vedono contrapposti su Rai1 e Canale 5: «Devo ammettere che quando ho visto che quel “senior’” (la nuova versione di Io Canto, ndr) sono rimasta un po’ sconcertata – sorride Clerici, che dal 21 febbraio tornerà sull’ammiraglia Rai con «The Voice Senior» – ma non è un problema che riguarda Gerry, semmai le aziende. Con lui non avverto rivalità: come me è un lavoratore instancabile, fa milioni di cose, dal quotidiano al quiz. E poi è una persona molto serena e paciosa, sulla mia stessa lunghezza d’onda».

All’Ariston la conduttrice di «È sempre mezzogiorno» è particolarmente legata: «Sono sempre stata felice a Sanremo. Ogni festival ha rappresentato una svolta nella mia vita. Nel 2005 è stata la grande spinta per la mia carriera: sono stata scelta da Paolo per il successo della Prova del Cuoco, ero la ragazza di provincia sul palco più importante. Ricordo il mio stupore, anche in sala stampa: non sapevo neanche come muovermi. Nel 2010 ho fatto il festival da sola: nessuno ci credeva, nessuno ha voluto farlo con me, e invece è stata una bella edizione di successo, con super ospiti come Rania di Giordania, Jennifer Lopez, Dita von Teese. Ho provato l’emozione di essere una donna sola al comando: eccomi, ce l’ho fatta. L’anno dopo ho passato il testimone a Morandi aprendo il festival con la piccola Maelle sul palco. Poi, nel 2020, un nuovo inizio: ero stata estromessa dalla Rai, Amadeus mi ha voluto e Coletta (allora direttore di Rai1, ndr) ha detto che non potevo restare ai margini: di lì è ripartita la mia carriera».

E il 2025? «Vivo un momento di assoluta serenità dal punto di vista personale, sono tranquilla e appagata. Anche stavolta spero di portare sul palco un po’ di autoironia. E poi vediamo cosa accadrà: di solito quando sono lì capita l’imprevedibile, penso agli spartiti lanciati in aria dall’orchestra nel 2010 o al caso Bugo-Morgan dieci anni dopo: l’anello che non tiene, citando Montale», ride. E il look, dopo quegli abiti sontuosi – «che fanno provincia», per dirla con Bonolis – sfoggiati al festival? «Beh, a 60 anni non posso vestirmi come una principessa Disney: diciamo che stavolta ho giocato più sulla luce che sulle forme, i miei vestiti saranno luminosissimi».

Sul caso Emis Killa preferisce glissare: «Rispetto le scelte di tutti». Quanto alle polemiche sui testi violenti di rap e trap, «mi fido delle scelte di Carlo», risponde. «E poi il rap è così, dai tempi di Eminem: è sempre stato un genere di denuncia, di marginalità, di sottocultura se vogliamo. I ragazzi, anche mia figlia, lo ascoltano».

Soddisfatta della vita nella casa nel bosco, tra gli affetti, la natura, un po’ di esercizi fisici tre volte alla settimana («detesto fare sport, ma i medici me lo hanno imposto»), nel 2026 Antonella Clerici, 61 anni compiuti il 6 dicembre, festeggerà 40 anni di Rai: «È un anno importante, sono nata e cresciuta a Viale Mazzini. Io e Carlo siamo dei Totti, dei numeri 10 fedeli alla maglia. Altri sono andati via, ma io non giudico mai: dietro ogni scelta ci sono caratteri e motivazioni diverse».

Rimpianti? «Nessuno. Sono nata a Legnano, papà aveva un colorificio, mamma era casalinga: ho avuto molto più di quello che sognavo nella vita, provo riconoscenza e gratitudine, i sentimenti più belli che cerco di inculcare a mia figlia».

Dopo il festival la aspetta «The Voice Senior», con la collaudata giuria formata da Arisa, Clementino, Gigi D’Alessio e Loredana Bertè: «Andiamo a scovare splendide canzoni del passato e soprattutto storie bellissime di persone comuni. C’è un grande clima di serenità che per me è fondamentale quando lavoro: patisco molto i contrasti, le liti, le polemiche».

E poi c’è l’appuntamento del mezzogiorno: «Il quotidiano ti dà intimità con il pubblico a casa, e te la porti dietro. Ecco, ricordo quando entrai sul palco nel 2010, da sola, terrorizzata. Mi dissi: Antonella, fingi di essere alla Prova del Cuoco, sii te stessa. Forse sta qui il segreto del successo: essere famosi è diverso dall’essere amati, che è un privilegio».

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