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A Catanzaro la Conferenza sulla tratta delle donne nigeriane

La donna italiana e la donna dei Paesi del bisogno. Due realtà da guardare con la stessa attenzione e sensibilità ma con approccio diverso. Un "doppio sguardo"  nazionale e sovranazionale, che da angolazioni differenti - vicina e lontana - individua e coglie i problemi che agitano i due fronti, entrambi complessi ancorché di diversa natura. È stata questa doppia prospettava la traccia su cui si è snodata la prima giornata della Conferenza internazionale “Doppio sguardo. La tratta delle donne nigeriane” alla Cittadella regionale.

La diaspora nigeriana e i micro-flussi di donne trafficate e sfruttate sessualmente in Europa e in Italia; gli aspetti socio-culturali e religiosi; gli interventi delle istituzioni, delle Ong e dei servizi dedicati per la protezione delle vittime; il contrasto alle organizzazioni di trafficanti e il caso della mafia nigeriana e i legami con quella locale; il sistema tratta e il sistema asilo, la cooperazione interistituzionale e il social change tra Europa, Italia e Nigeria. Questi gli argomenti approfonditi promosso dalla Regione Calabria nell'ambito del progetto Incipit (Iniziativa Calabra per l'Identificazione, Protezione ed Inclusione sociale delle vittime di Tratta), finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e cofinanziato dalla stessa Regione.

"La lotta alla tratta di esseri umani si inserisce nel quadro più ampio di azioni in materia di immigrazione alle quali la Regione Calabria ha inteso prestare massima attenzione, lavorando per garantire qualità della vita ed il pieno rispetto della dignità umana di chi arriva", ha detto l’assessore al Lavoro e al Welfare, Angela Robbe, che insieme al dirigente del settore Politiche Sociali, Fortunato Varone, ha sintetizzato l’impegno istituzionale per un fenomeno di vasta portata.

La strategia della Regione – è stato detto inoltre – ed il lavoro portato avanti da Incipit mira in particolare a esaminare il fenomeno e le sue trasformazioni, sviluppare servizi di base (conoscenza della lingua, accesso ai servizi), valorizzare le buone prassi come quelle del sistema di accoglienza che hanno varcato i confini internazionali, sviluppare le reti locali, interregionali e transnazionali.

Questo il percorso che ha portato la Calabria ad essere una delle otto Regioni titolari di progetti antitratta dei 21 finanziati dal Dipartimento Pari Opportunità. Alla presenza di relatori tra i massimi esperti della materia, provenienti da università di tutta Europa e dalla Nigeria, dalle Organizzazioni non governative come Unhrc, Oim ed Easo, tra i massimi rappresentanti delle istituzioni competenti in materia (Comuni e Ministeri), ha l’obiettivo di offrire dalla Calabria un contributo alla redazione del nuovo Piano Nazionale Antitratta, in un momento particolare per quanto riguarda il tema dell’immigrazione e le politiche adottate per fronteggiarla.

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