Il ghiaccio artico non si sta riformando, ma almeno ha ridotto la velocità con cui perde terreno. È quanto emerge da uno studio dell’agenzia spaziale statunitense Nasa, secondo la quale dal 1958, il Mare Artico ha perso circa due terzi del suo spessore e adesso è formato per il 70% da ghiacci stagionali, che si formano e sciolgono nell’arco di un singolo anno.
Ma, e questa è la novità positiva, sebbene il ghiaccio si stia sciogliendo a velocità senza precedenti nell’arco di un anno, durante l’inverno si ispessisce ad una velocità maggiore rispetto al passato con un fenomeno che, spiegano i ricercatori, potrebbe durare decenni. Ciò non significa che, sottolineano nell’articolo pubblicato sul Geophysical Research Letters, il ghiaccio stia riguadagnando terreno, ma solamente che sta rinviando lo scioglimento totale.
Il quadro resta comunque negativo: «questo aumento durante l'inverno non compensa lo scioglimento massiccio che abbiamo rilevato negli anni recenti», dichiara Alek Petty, scienziato della Nasa al Goddard Space Flight Center nel Maryland: «lo spessore si sta riducendo dappertutto, il ghiaccio è in calo in tutte le stagioni e continuerà a ridursi nei prossimi decenni».
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