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Al Sud un giovane su 3 non fa sport: maglia nera a Sicilia e Calabria

Il tasso di sovrappeso, in Italia, arriva quasi a raddoppiare in chi non ha frequentato le scuole superiori. Mentre più di un giovane su 3, al Sud, non pratica attività fisica.

Dall'istruzione al luogo di residenza, "per quello che riguarda obesità e sovrappeso, le disuguaglianze sociali nel nostro Paese sono più marcate che nel resto d'Europa e sono anche crescenti nel tempo". A dirlo è Roberta Crialesi, dirigente del Servizio Sistema integrato salute, assistenza, previdenza e giustizia di Istat, commentando i dati del primo Italian Obesity Barometer Report, presentato oggi al primo Summit Italiano sull'Obesità.

Il report mostra che, nel 2017, l'obesità interessa solo il 6,6% dei laureati, mentre sale al 14% tra coloro che hanno conseguito la licenza media. "La prevalenza di eccesso di peso passa dal 18,5% di bambini e adolescenti con genitori che hanno conseguito la laurea, al 29,5% di quelli i cui genitori hanno un basso titolo di studio", sottolinea Crialesi.

Anche per la sedentarietà emerge un forte gap territoriale tra Nord e Sud. Fatta eccezione per la Sardegna, nella maggior parte delle regioni meridionali più di un terzo dei giovani non pratica né sport né attività fisica, e le percentuali più elevate si rilevano in Sicilia (42%), Campania (41%) e Calabria (40%).

Forte divario c'è anche tra zone rurali e centri urbani: la percentuale più elevata di persone obese (12%), si rileva nei piccoli centri sotto i 2 mila abitanti, mentre nei centri metropolitani scende al 9%.

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