Mercoledì 30 Ottobre 2024

"Amici", l'algoritmo della vittoria e i segreti del successo

Il coach Vittorio Grigolo

Moltiplicate tre per sei, dividetelo per due, aggiungete l'80% o il 90% del televoto, mescolate con il giudice unico e la Var dei guardalinee aggregati e, forse, capirete che il regolamento del serale 2019 di “Amici”, in realtà, è un algoritmo di quelli che regolano le azioni di mezzo mondo virtuale e non. Due sono le prerogative di “Amici”, che prescindono dalla vittoria, utile solo a offrire un momento di illusoria celebrità. La prima delle “fortune” di chi riesce a far parte della scuola è, appunto, quella di imparare sotto la guida pratica di personaggi dello spettacolo. La seconda è quella di mostrarsi a un pubblico quanto mai vario e composito, ma soprattutto di farsi conoscere dagli addetti ai lavori. Chi avrà successo nel futuro, ma soprattutto chi saprà mantenere la visibilità nel lungo periodo, potrà a buon diritto autoproclamarsi vincitore di “Amici”. Detto ciò, quel che non ti aspetti da Maria De Filippi trova una sua ragione di esistere, cioè la coesistenza fra il pop e il bel canto, con una inedita inversione dei ruoli. Così Vittorio Grigolo, tenore in grande ascesa nel panorama lirico mondiale, si fa apprezzare dal pubblico e dai ragazzi per il carisma e la puntigliosità con la quale affronta il ruolo di coach di un programma televisivo, mentre Ricky Martin non sembra così tagliato per il compito di coach quanto per quello di motivatore. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola. 

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