Lunedì 23 Dicembre 2024

Ultima puntata di "Che tempo che fa", Fazio: «Conta essere una risorsa, non un problema»

Fabio Fazio e Luciana Littizzetto

«Il luogo non conta, l’importante è essere considerati una risorsa e mai un problema». Fabio Fazio apre su Rai1 l’ultima puntata del suo Che Tempo che fa investito negli ultimi mesi dalle polemiche ed esordisce ringraziando tutti quelli che hanno seguito e sostenuto il programma in quella che, sottolinea, «è stata una stagione complicata, moltovivace». Poi la notizia: «L'anno prossimo sembra che ci ritroveremo su Rai2... intanto ho avuto un invito ufficiale da Rai YoYo che ringrazio». Il trasloco del resto è certo, lui minimizza, «Se sarà Rai2 trattasi di schiacciare un tasto del telecomando non è una cosa complicata, con il mio amico Freccero con cui abbiamo fatto tanti anni fa Anima mia, Quelli che il calcio, ci divertiremo, l’importante è avere sempre la possibilità di divertirsi, di crescere di inventare e di essere considerati una risorsa e non un problema, il luogo non conta». Al suo fianco come sempre c'è Luciana Littizzetto: «È una serata di molti ringraziamenti perché siamo giunti alla fine di una stagione intensa, complicata ma molto vivace. 32 puntate insieme, una media di oltre 3,8 milioni di telespettatori che è davvero enorme... grazie di cuore a tutti quelli che ci hanno seguito e hanno creduto in noi». Indica e ringrazia Andrea Fabiano, seduto in sala, «il primo direttore con cui ho cominciato su Rai1 un paio di anni fa»; cita e ringrazia, anche loro sedute in sala, le dirigenti Rai Rosanna Pastore a Luisa Pistacchio. Tant'è, a suffragare l’ipotesi di un passaggio del programma su Rai2, dopo le polemiche degli ultimi mesi e le frizioni con il direttore della rete ammiraglia, Teresa De Santis, non ultimo il taglio delle ultime tre puntate del programma del lunedì, è stata la notizia trapelata qualche giorno fa di un appuntamento a Milano tra Fazio e il direttore di Rai2 Freccero, un incontro giudicato molto positivo, e che vedeva sul tavolo già un piano di lavoro per la prossima stagione. L’ipotesi sarebbe quella di un appuntamento solo, la domenica, appunto su Raidue, con la possibilità che il programma abbia anche un’'anteprim' nel preserale con partenza alle 19.40. La prima puntata sarebbe probabilmente il 29 settembre e la trasmissione dovrebbe andare avanti fino ad aprile. L’ultima parola decisiva spetta però, ovviamente, all’amministratore delegato Fabrizio Salini. L’ad aveva già incontrato Fazio a metà maggio, sempre a Milano, incontro che era stato definito cordiale e in cui Salini aveva ribadito la volontà di valorizzare Fazio come «risorsa», pur rivedendo i termini del suo contratto con la Rai (che scade nel 2021) in linea con la razionalizzazione dei compensi prevista dal piano industriale per tutti i talent. Temi che ovviamente rimangono sul tavolo anche negli incontri che prossimamente l’ad dovrebbe avere con il conduttore in vista di un eventuale accordo prima della presentazione dei palinsesti, che tra l’altro quest’anno si farà a Milano e non avrà la consueta replica romana. Non secondario è anche - come ha ricordato il conduttore questa sera - il rapporto consolidato tra Fazio e Freccero, che con lui ha condiviso appunto le stagioni gloriose di Quelli che il calcio (Rosanna Pastore la dirigente che ha ringraziato questa sera è appunto il capo progetto di Anima Mia e di Quelli che il calcio e ci sono rumors che danno anche lei con le valige pronte per Rai2). Vedremo come andrà a finire. Fazio sorride e batte il tasto sul suo ruolo di risorsa. Intanto in apertura di puntata si parla di futuro del governo, con il presidente di Rcs Paolo Mieli, il direttore di Repubblica Carlo Verdelli, l’economista Carlo Cottarelli. Poi è tutta una gag e un siparietto con Mara Venier, che «chissà se torna a Domenica in o no...». La risposta di Mara? «Ci stiamo pensando, ci sta pensando anche la Rai. Sono grata a tutto quello che è arrivato». Lui la interrompe: «sei una ospite pazzesca, torna la prossima settimana..» Lei lo sgrida: «ma tu la prossima settimana non ci sei!». «Vabbé - concludono in coro - ci vediamo l’anno prossimo. Da qualche parte».

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