Esame di maturità alle porte e tra gli studenti dell’ultimo anno cresce l’ansia da prestazione. Secondo un sondaggio svolto da Eurodap (Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico) su 472 ragazzi di ambo i sessi, che si avvicinano all’esame, l’85 per cento presenta ansia, irritabilità e agitazione nel periodo che precede la prestazione: il 66 per cento una riduzione, con conseguente carenza, delle ore di sonno, mentre il 43 per cento dichiara di non riuscire a gestire il tempo a disposizione per poter studiare e integrare anche altre attività quotidiane svolte regolarmente. Ma cosa succede quando l’ansia è talmente forte da opprimere? «L'ansia è una risposta adattiva compiuta dal nostro organismo in vista di un evento futuro valutato soggettivamente come minaccioso - spiega Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, presidente Eurodap e direttore scientifico Bioequilibrium -. Tale percezione è accompagnata molto spesso da sintomi cognitivi, fisici, emotivi e comportamentali. Possiamo avere agitazione, tremori, tachicardie, nausea, vertigini, segni diretti di un’ansia che cresce in maniera direttamente proporzionale alla vicinanza, alla difficoltà e all’importanza attribuita all’evento, ad esempio, un esame. A questi sentori possono aggiungersi pensieri di tipo catastrofico: non passerò la prova! Farò una pessima figura! Mi considereranno un fallito!». «L'esame può essere una situazione in cui si manifesta l’ansia che può arrivare a inibire le nostre capacità fino a impedire una qualsiasi performance - osserva ancora l’esperta -. Per esempio, nella persona che soffre d’ansia da esame, anche se possiede buone capacità per poter far fronte alla situazione, esse vengono limitate dalla sintomatologia ansiosa fino ad arrivare a fare scena muta. Tutto questo porta ad uno stress elevato, da tenere sotto controllo per affrontare in modo più sereno ed efficiente la prova da superare. L’ansia da prestazione può anche cronicizzarsi e portare a conseguenze problematiche nel futuro». Ma ci sono alcuni consigli, proposti dallo staff di Bioequilibrium, per affrontare con serenità i giorni di studio che precederono l’esame. «No alle nottate di studio ma sfruttate le ore del giorno per poter poi godere di un buon riposo, fondamentale per la memorizzazione delle nozioni. Dormire non meno di 8 ore ma non più di nove, il rischio è di svegliarsi nel mezzo di un ciclo restando intorpiditi tutto il giorno - afferma Eleonora Iacobelli, psicologa, vicepresidente Eurodap e responsabile trainer Bioequilibrium -. Non dimenticate i momenti di svago, riposo e relax, continuando a coltivare hobby, e continuate a praticare sport o passeggiate. Pensare 'positivo' aiuterà poi la concentrazione e una corretta respirazione, diaframmatica, potrà funzionare da 'calmante naturale'. Inspirate lentamente dal naso, senza gonfiare il torace, mantenendo basse le spalle, percependo l’aria che entra nel corpo, ed espirate con calma dalla bocca. Un respiro profondo e controllato è un respiro sano. Infine l’alimentazione: attenti alle abbuffate o allo stomaco contratto che dà la sensazione di pienezza; il cibo è un carburante essenziale per il corpo e per il cervello, il glucosio è indispensabile per attivare le funzioni cognitive e la memoria».