Il Negroni compie cento anni e riceve l’elogio del New York Times che in maggio aveva clamorosamente stroncato l’Aperol Spritz.
«Il cocktail perfetto per il 2019», proclama il quotidiano americano in un articolo che esalta «le qualità rinfrescanti ma anche amare della bibita» a base in parti uguali di Campari, vermouth e gin: «Il perfetto elisir per un pomeriggio d’estate».
«Gli amari fanno bene al fegato, il gin fa male. Si equilibrano l’un l’altro», cantò le lodi del Negroni Orson Welles che lo assaggiò nel 1947 mentre si trovava a Roma, recentemente divorziato da Rita Hayworth, per le riprese di «Cagliostro». A fine giugno negli Usa l’anno del centenario sarà celebrato con una «Negroni Week» di beneficenza in cui bar e ristoranti mixeranno Negroni per un ventaglio di cause: dalle cucine per i senzatetto di San Francisco, agli shelter per gli animali abbandonati, dal Lambda Legal per i diritti dei gay, al Colorado Water Trust a difesa dell’ambiente.
Tutto, leggenda vuole, grazie all’inventiva del conte Camillo Negroni, personaggio eclettico della nobiltà fiorentina: in un giorno imprecisato del 1919 l’aristocratico reduce dal Selvaggio West avrebbe chiesto all’amico bartender Fosco Scarselli della drogheria e profumeria Casoni in via Tornabuoni di «irrobustire» il solito Americano, un cocktail molto alla moda all’epoca, a base di vermouth, bitter e soda che prendeva il suo nome dall’essere diventato popolare negli Usa durante gli anni del proibizionismo.
Camillo indicò a Scarselli la bottiglia del gin: l’ideale per rafforzare il grado alcolico della bibita senza alterarne il colore rosso cardinale. Il barman sostituì il liquore alla soda, la fettina d’arancia alla scorzetta di limone.
«Amaro al punto giusto per l’età in cui viviamo, con la sua furia e il suo rumore», scrive il Times, regalando al Negroni un trattamento privilegiato rispetto allo Spritz.
«Non è un buon drink», aveva scritto in maggio il giornale, in una stroncatura al vetriolo che aveva fatto scalpore del cocktail a base di Aperol: «L'aperitivo zuccherino è abbinato a prosecco di bassa qualità, acqua di soda e una fetta d’arancia fuori misura», aveva scritto il Times.
«Qualcosa che si beve come un Capri Sun dopo una partita di calcio in una giornata calda. Non lo diciamo in senso positivo». Le reazioni sui social non si erano fatte attendere: tra gli stessi americani, anche sui media, c'era stata una insurrezione su Twitter e Instagram raccolta da Grab Street, il sito gastronomico del magazine New York.
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