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Morgan dopo lo sfratto: "Non mi spaventa dormire su una panchina"

«In questi giorni la mia casa, che è il centro della mia creatività, sotto assedio, mi è stata tolta, ma non mi interessano le quattro mura. Posso dormire anche su una panchina, ma là dentro c'è la mia vita, il mio lavoro, quello che ho fatto negli ultimi 30 anni, documenti, battiture, lettere, scritti, e le chiavi ce le ha la polizia ed entro tre giorni devo sgomberare. Chiedo alla politica di intervenire": lo ha detto oggi il cantautore Morgan, costretto a lasciare la sua casa di Monza pignorata martedì scorso, durante  Spoleto Arte, la kermesse di arte contemporanea organizzata da Salvo Nugnes.

A sostenerlo è intervenuto il critico d’arte e parlamentare Vittorio Sgarbi: «Il potere si misura attraverso l’arte.
L'artista è quello sempre vivo, non quello che è morto. E mentre è vivo ne è parte integrante, io vedo che Morgan è un bene culturale e lo proteggo perché la sua è una casa d’artista. Il privilegio dell’arte è l’unica cosa che protegge il popolo». Si è svolta anche una performance dello stesso Morgan.

Sulle note di 'Ciao ciao bambina e i successi di De André e Sergio Endrigo, l’artista ha regalato momenti di grande emozione in una due giorni che ha visto ieri una sentita lezione sull'amore di Alberoni e gli interventi sull'attualità e sull'arte di Sgarbi. L'esposizione, che rimarrà in mostra presso la sede di via Arco di Druso 37 (piazza del Mercato) fino al 22 luglio, ospita le opere di numerosi artisti contemporanei provenienti da tutta Italia e dall’estero.

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