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Carolina, ecco chi è la nuova Miss Italia: "Mi sono scoperta coraggiosa"

Carolina Stramare

Stremata dalla stanchezza, ma felice per l’incoronazione, Carolina Stramare, 20 anni, di Vigevano (Pavia), Miss Italia 2019, non ha ancora chiuso occhio dopo la proclamazione ieri notte a Jesolo.

Non ci sono solo le foto, le interviste, gli impegni del dopo-finale, ma anche le mille idee su cosa succederà adesso, quante strade aprirà il futuro. «Vivo il presente, sarà tutto da valutare» dice Carolina, che prova a fare sintesi delle emozioni di una serata che le cambierà la vita.

«Un’esperienza unica, e la porterò sempre nel cuore. Una dedica? Alla mia mamma, che sicuramente ha sempre un occhio per me» risponde la ragazza, orfana da un anno della madre. Carolina spera che il titolo sia un volano per la sua professione nella moda, anche se si è specializzata nel design, guardando ad un possibile sbocco lavorativo nell’azienda di famiglia nel settore dell’arredamento.

Ma non chiude ad altre opportunità nella tv o nel mondo del cinema. Nella notte, in diretta su Rai1 - dove la finale è tornata dopo sei anni e ha festeggiato l’edizione numero 80, raccogliendo una media di 2,7 milioni di spettatori pari al 20% di share - Carolina, in gara con il numero 3 e la fascia di Miss Lombardia, era stata esclusa nelle precedenti fasi di votazione, ma è stata ripescata dalla giuria delle 'Miss storichè, che poteva riportare in finale solo una concorrente. Infine è stata incoronata dal televoto col 36% delle preferenze.

Lei si è detta orgogliosamente lombarda, ma ha origini per metà trevigiane: il nonno Giovanni era di Col de Roer, frazione di Valdobbiadene dove vivono parenti che le hanno assegnato un secondo titolo, 'Miss Unesco', per via delle colline del Prosecco riconosciute Patrimonio dell’Umanità. Occhi verdi, capelli castani, nata il 27 gennaio 1999 a Genova, è fidanzata e lavora da tre anni come modella.

La sua famiglia è composta dal papà Romeo, dai nonni materni Elena e Gianni e da un barboncino di nome Patrizia. «Miss Italia è stata un’esperienza positiva - dice - E’ un concorso estremamente pulito, e ti senti addosso la sicurezza delle persone che ti seguono. Si creano amicizie ed è una manifestazione che ancora oggi ha un senso, perché aiuta a scoprire talenti, ma soprattutto fa emergere il talento, talvolta latente, che c'è in ognuna di noi».

«Va oltre l’estetica - sottolinea - e fa tirar fuori dei lati di noi stessi che non avevamo mai preso in considerazione. Per quel che mi riguarda, ad esempio, il coraggio che non avrei mai creduto d’avere, anche nell’affrontare argomenti più emotivi e suscettibili». «E' vero che ognuna di noi aveva un obiettivo, chi di superare la prima cernita, chi di arrivare tra le prime 10 - aggiunge, parlando delle avversarie - ma tutte hanno vissuto in maniera serena il risultato. Condivido la stanza con ragazze di altre regioni e tutte erano contente del loro piazzamento». Per lei è stata quasi una doppia vittoria, presa sul filo di lana: prima 'bocciatà, poi ripescata e infine incoronata: «questo conferma che nella vita, tutto è possibile e mai dire mai...».

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