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Maturità, Fioramonti: "Potrebbe tornare la storia, ma non si racconti come il Trono di Spade"

Lorenzo Fioramonti

L'esame di maturità non cambierà. Il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti, lo aveva detto appena insediato e lo ha ribadito oggi ad un convegno promosso dalla Gilda degli insegnanti dal titolo "Quale futuro senza la storia?". Il giorno dopo le polemiche il ministro torna a parlare di scuola. "Ogni volta che un ministro si insedia cambia l'esame di maturità: è come voler ammettere che non è in grado di cambiare nient'altro e volesse lasciare un segno", ha detto.

E tuttavia ha ha fatto intravedere che qualche ripensamento potrebbe esserci. "Sono cosciente - ha affermato davanti ad una platea attenta - che c'è attenzione su questo tema della storia all'esame di maturità e che va avviata una riflessione. Stiamo valutando interventi migliorativi senza però fare delle modifiche sostanziali, arriverebbero tardi e sarebbe una mancanza di rispetto per studenti e docenti, metterebbero solo molta agitazione".

La riforma dell'esame di Stato, sperimenta per la prima volta durante il passato anno scolastico, ha eliminato il tema
storico, fatto che ha causato molte polemiche e numerosi sono stati gli appelli che hanno richiesto il ripristino della
materia alla maturità.

Il ministro Fioramonti ha chiesto soprattutto di raccontare in modo diverso la storia, in modo più interessante, ma al tempo stesso eliminando quelle superficialità dei libri di testo che possono farne "la versione libresca del 'Trono di spade'", la nota serie tv. Al tempo stesso, ha spronato i docenti a non mostrare la storia solo come una sequenza di battaglie. "Poi ci lamentiamo che la società di oggi incoraggia la violenza e il conflitto... Non sempre la storia è maestra di vita ma serve ad avere una lente con cui leggere futuro".

"La storia - ha spiegato - è anche un modo per comprendere come le generazioni passate hanno immaginato un futuro per poi realizzarlo. La storia va raccontata come storia di uomini che la fanno, come eventi di persone, non come si fosse un cinematografo. Non vorrei la storia si concepisse in modo sbagliato e diventasse un peso, più che dare slancio ai nostri giovani. La storia non è solo battaglie ma racconta lavoro e sforzi di giuristi e filosofi. Spesso viene narrata in modo mitologico, creando una distanza tra le sfide del presente e le gesta del passato".

Il titolare del Miur ha evidenziato infine la necessità di far conoscere meglio ai ragazzi di oggi la storia contemporanea: "Mi sta a cuore che gli studenti possano confrontarsi con la storia recente: è un problema che non so come risolvere perché il programma è lungo, forse varrebbe la pena introdurre un focus specifico sulla storia contemporanea".

Anche la senatrice a vita Liliana Segre, in un messaggio inviato al convegno, ha sottolineato, come ha sempre fatto,
l'importanza di ripristinare un esplicito tema di storia all'esame di Stato e di tenere unita la scuola, contro ogni
ipotesi di autonomia differenziata. Un sondaggio proposto dalla Gilda ha evidenziato come per il 64% dei prof e il 38% dei ragazzi la storia è utile, interessante e importante.

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