Mancano solo pochi giorni al cambio dell’ora. Tra sabato 26 e domenica 27 ottobre le lancette torneranno indietro di sessanta minuti. Sarà forse una delle ultime volte che dovremo farlo a seconda di come l’Italia si esprimerà a Bruxelles a marzo dell’anno prossimo, quando ogni paese aderente all’unione europea dovrà esprimersi sull'abolizione del passaggio dall’ora solare a quella legale. Per il momento, però, nessuna rivoluzione e da domenica le giornate si accorceranno, come ogni anno, lasciando arrivare prima la luce dell’alba. Dormiremo tutti un’ora in più, certo, ma non è tutto oro quello che luccica. Già, perchè secondo recenti ricerche pare che ad avere disturbi simili al jet-lag - insonnia, ansia e malumore - sarà un italiano su due. Ma come si combattono i disturbi da «cambio dell’ora»? Secondo il professor Giuseppe Plazzi, neurologo, responsabile dei Laboratori per lo Studio e la Cura dei Disturbi del Sonno del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna e Presidente della Associazione Italiana di Medicina del Sonno, «il cambio dell’ora ci costringe a dormire meno, ma ci porta anche a dormire peggio. Questo effetto deleterio ma fortunatamente transitorio è dovuto, in gran parte, all’improvviso disallineamento dei nostri ritmi cronobiologici, in particolare rispetto alla luce solare». L’esperto, autore anche del volume edito da il Saggiatore I tre fratelli che non dormivano mai e altre storie di disturbi del sonno, non ha dubbi: «stanchezza, difficoltà di concentrazione, svogliatezza, sonnolenza diurna ed insonnia notturna possono essere temporaneamente contrastati cercando di esporci il più possibile alla luce del sole, soprattutto al mattino, con una corretta igiene del sonno ed alimentare. La riduzione della quantità del sonno notturno può essere anche compensata con un breve sonnellino, posizionato nel primo pomeriggio. La pennichella, infatti, recentemente riabilitata anche dagli esperti del sonno, consente di ridurre la sonnolenza pomeridiana e di spostare un pò in avanti il sonno notturno per riallinearlo rapidamente con il nostro orologio biologico». Che si scelga di chiamarlo pennichella, o power nap all’americana, il pisolino è riconosciuto dalla comunità scientifica come la panacea di tutti i mali. Unica accortezza, maneggiare con cura: bastano 30 minuti per tornare in forma, vietatissimo superare le 2 ore se non si vuole avere difficoltà a riprendere le proprie attività. E se sul come nessuno ha dubbi, è il dove a creare qualche problema. I cinesi lo fanno sulla scrivania, in America gli hotel affittano poltrone. In Giappone, neanche a dirlo, esistono catene che mettono a disposizione «mini-loculi» pensati per dormire. In Italia, invece, la soluzione arriva da Daybreakhotels.com, la startup che permette di affittare a prezzi scontati anche del 70% stanze e servizi solo di giorno in hotel di lusso.