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In Italia quasi 2 milioni di bambini e ragazzi non praticano sport né attività fisica

Quasi 2 milioni di bambini e ragazzi non praticano sport nè attività fisica, pari al 22,7% della popolazione di 3-17 anni. Elevata la quota di quanti consumano quotidianamente dolci (28,3%), bevande gassate (24,9%) e snack salati (13,8%).

Sono questi alcuni dei dati che emergono dal report dell’Istat 'Stili di vita di bambini e ragazzì riferito agli anni 2017-2018. Nel dettaglio, sono circa 5 milioni 30 mila i ragazzi di 3-17 anni che praticano nel tempo libero uno o più sport (59,4% della popolazione di riferimento). Il 52,5% lo fa con continuità e il 6,9% saltuariamente. Il 17,1% dei ragazzi (circa un milione 450 mila), pur non praticando uno sport, svolge un’attività fisica come passeggiare per almeno due chilometri, nuotare, andare in bicicletta o altro. Tra i bambini che non praticano sport (1 milione e 950 mila) è particolarmente elevata la quota della fascia di età che va dai 3 ai 5 anni (46,1%).

Nel tempo la pratica sportiva ha coinvolto sempre più persone, soprattutto quella di tipo continuativo che è passata dal 47,1% del 2010-2011 al 52,5% del 2017-2018. L’aumento ha interessato in misura più marcata le ragazze, specialmente nella fascia 3-10 anni (+7,7 punti percentuali).

Il gap territoriale Nord-Sud è forte: fatta eccezione per la Sardegna, nella maggior parte delle regioni meridionali e insulari più di un ragazzo su quattro non pratica sport nè attività fisica. Viceversa, le percentuali più elevate si rilevano nella provincia autonoma di Bolzano (74,5%), in Friuli-Venezia Giulia (73,2%), Valle d’Aosta (72,6%) e Liguria (71,6%). Anche per la pratica sportiva dei ragazzi le differenze sono marcate sia rispetto al titolo di studio dei genitori che al livello delle risorse economiche della famiglia.

Sono soprattutto i ragazzi che vivono in famiglie con status socio-culturale più basso a presentare i livelli più elevati di sedentarietà: non pratica sport nè attività fisica il 32,1% di quanti vivono in famiglie i cui genitori hanno al massimo la scuola dell’obbligo contro il 12,9% di chi vive in famiglie in cui almeno un genitore è laureato. Inoltre, esiste una associazione tra l’inattività fisica dei figli e quella dei genitori.

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