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Oggi è la Giornata mondiale dell'Aids 2019, ecco quando è stata istituita

Si celebra oggi la Giornata mondiale contro l'Aids, indetta per la prima volta l'1 dicembre 1988 e da allora rievocata ogni anni. L'obiettivo è quello di puntare l'attenzione sull'epidemia di Aids nel mondo, dovuta alla diffusione del virus Hiv.

Sono oltre 35 milioni le persone morte di questa malattia dal 1981, in pratica una delle peggiori epidemie della storia dell'umanità. Oggi esistono terapie che bloccano l'avanzare della malattia e sistemi di prevenzione eppure l'Aids è ancora una delle epidemie che fa più vittime al mondo, tra cui ancora molti bambini.

L'idea di istituire una Giornata mondiale contro l'Aids è nata nel summit mondiale dei ministri della sanità del 1988 e fu subito adottata da governi, organizzazioni internazionali ed associazioni di tutto il mondo.

Con 1,7 milioni di contagiati dall’Hiv nel 2018, in calo del 33% rispetto al 2010, e quasi 38 milioni di persone che convivono con il virus, di cui 23 milioni hanno accesso a terapie che azzerano la carica virale, l’Aids oggi fa meno paura.

Ma questi risultati, frutto di grandi sforzi da parte della comunità scientifica, degli attivisti, dei governi e di realtà non governative, non devono far dimenticare che la battaglia è tutt'altro che vinta. Solo nel 2018 la malattia ha ucciso infatti 770mila persone, tra cui 100.000 bambini, a causa di diagnosi che arrivano troppo tardi e mancato accesso alle cure.

Il virus da immunodeficienza acquisita umana, contro cui ancora non esiste un vaccino approvato, dai primi anni '80 ha infettato oltre 80 milioni di persone, uccidendone oltre 35 milioni. «In occasione della Giornata Mondiale dell’Aids, salutiamo i risultati degli attivisti e delle comunità nella lotta contro l’Hiv, ricordiamo e onoriamo tutti coloro che abbiamo perso lungo la strada», è il messaggio di Winnie Byanyima, direttore esecutivo dell’Unaids, il programma che unisce 11 organizzazioni delle Nazioni Unite.

«Centinaia di migliaia di persone al mondo continuano a morire di infezione da Hiv a uno stadio clinico avanzato, o Aids, perché molti paesi sono ancora impreparati a diagnosticarlo e curarlo": questa è la fotografia scattata dal nuovo rapporto di Medici Senza Frontiere 'Non c'è tempo da perderè. Oggi oltre la metà delle nuove infezioni da Hiv riguarda le cosiddette popolazioni a rischio, come omosessuali, utilizzatori di droghe, sex worker e detenuti. A esserne colpiti, però, lo scorso anno, sono stati anche 160mila bambini sotto i 9 anni: un numero in calo del 41% dal 2010, ma ancora enorme se si pensa che ogni giorno, afferma l'Unicef, 320 minori muoiono a causa del virus.

Così come è lontano l’obiettivo di contenere i decessi per Aids al di sotto di 500.000 persone entro il 2020. Un obiettivo,osserva Ruggero Giuliani, vicepresidente di Medici Senza Frontiere, che «non sarà raggiunto senza un’azione decisiva per migliorare l'adesione alla terapia e contro le interruzioni del trattamento che determinano un’alta mortalità». Accanto agli sforzi per migliorare l’accesso e la continuità nelle terapie antiretrovirali, la Giornata mondiale punta alla prevenzione dei contagi.

Per l’occasione FlixBus, leader europeo della mobilità in autobus, si allea con Lila (Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids), per sensibilizzare sul tema della prevenzione, attraverso la distribuzione di preservativi e opuscoli informativi ai passeggeri. Domenica primo dicembre, il ministro della Salute Roberto Speranza accenderà le luci dell’illuminazione straordinaria prevista per il Colosseo. Mentre il portale web istituzionale del Ministero, per 3 giorni si tingerà di rosso, colore del Nastro simbolo della lotta alla malattia: nel 1992, in occasione del concerto tributo a un anno dalla morte di Freddy Mercury 100.000 furono i red ribbon distribuiti al Wembley Stadium di Londra.

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