Dalla Cina all'Italia, il cammino del nuovo coronavirus SarsCoV2 è stato ricostruito inseguendo le sue tracce genetiche pubblicate fin all'inizio di gennaio nelle grandi banche dati pubbliche. I dati che si sono accumulati di giorno in giorno hanno permesso di costruire le mappe genetiche del virus, le sue parentele e il modo in cui è mutato.
Unico punto interrogativo resta la sua origine: al momento non è noto quale sia stato l'animale nel quale il coronavirus dei pipistrelli abbia imparato ad aggredire l'uomo. Le sequenze genetiche, fondamenti per progettare farmaci mirati e il vaccino, di stabilire che il virus circolava in Cina già tempo prima che venissero registrati i primi casi di polmonite.
Le macchine con cui sono state ottenute sono le stesse finora utilizzate per ottenere la mappa del Dna dei tumori, in modo da seguirne le mutazioni e calibrare le terapie, e sono state modificate in modo da adattarle all'analisi del virus SarsCoV2.
Una ricerca italiana ha individuato l'origine del nuovo coronavirus ancora più indietro nel tempo, a partire dal periodo compreso fra metà ottobre e metà novembre. La ricerca, basata sull'analisi di 52 genomi e condotta nell'Ospedale Sacco nell'Università Statale di Milano.
Sempre la mappa genetica del virus indica che in dicembre è avvenuta una vera e propria spinta nell'accelerazione, ma "è verosimile che tale rapidità di crescita dei casi si sia successivamente ridotta in seguito alle misure restrittive adottate in Cina", hanno rilevato gli autori della ricerca, coordinata da Massimo Galli, Alessia Lai e Gianguglielmo Zehender.
E sempre in Italia è stata ricostruita la mutazione genetica che ha trasformato il coronavirus degli animali in un virus umano, adattato cioè all'organismo degli esseri umani e capace di colpirlo. Il risultato, accessibile online e in via di pubblicazione sul Journal of Clinical Virology, è italiano e si deve al gruppo di statistica medica ed Epidemiologia molecolare dell'Università Campus Bio-medico di Roma diretto da Massimo Ciccozzi; il primo autore è lo studente Domenico Benvenuto.
Studiando le sequenze genetiche del virus in circolazione in Cina i ricercatori ne hanno ricostruito le mutazioni fino a scoprire quella che è stata decisiva per il cosiddetto salto di specie, ossia il cambiamento che ha permesso a un virus tipico degli animali, in particolare dei pipistrelli, di diventare capace di aggredire l'uomo. "E' stato un cambiamento decisivo, una mutazione molto particolare avvenuta fra il 20 e il 25 novembre", ha detto Ciccozzi.
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