Largo ai… diversamente giovani, che riescono a dar vita a un talent senza nulla a pretendere. The Voice senior, il venerdì su Raiuno, pur traendo ispirazione dal programma omonimo di Raidue, e mantenendo le caratteristiche essenziali, come le blind audition, si distacca concettualmente – e, diremmo, per fortuna – dal talent di riferimento, perché contiene un elemento plus che lo rende diverso, la rilassatezza. The Voice senior si rivolge a concorrenti agée, che hanno ancora una carriera canora, circoscritta nella notorietà e lontana dai circuiti mediatici, e che si presentano al talent senza una ambizione stressante, ma per mettersi alla prova e con puro spirito di partecipazione. Che abbiano fatto del canto la loro prima professione, che sia il loro secondo lavoro o che, finalmente in pensione abbiano potuto seguire la loro passione, sono tutti bravi cantanti che non hanno paura di affrontare il palcoscenico o generi musicali lontani dalla loro generazione, raccontano storie di vita senza cadere nel patetismo, senza rimpianti per una carriera che non è sbocciata come speravano. Conseguentemente l’atmosfera della trasmissione è, per i concorrenti e gli stessi giurati, lontana da quella competizione stressante, dalla dimostrazione del talento o della competenza che deve condurre all’apparenza di un risultato. Anche la giuria contribuisce a creare un rapporto empatico con i cantanti. Loredana Bertè, Clementino, Gigi D’Alessio e Albano, che divide la sedia con la figlia Jasmine, si sono ritagliati ciascuno un ruolo e riescono a esprimere le loro personalità con grande rispetto nei confronti dei loro colleghi che si esibiscono sul palco e che non hanno avuto la stessa fortuna nel diventare famosi. A Gigi D’Alessio, forte della sua esperienza nel talent master, fa da collante e si pone anche come filo conduttore del programma. Clementino si è ben posizionato fra i colleghi più esperti, a lui tocca il ruolo del casinaro simpatico ed entusiasta, la Bertè è la Bertè che, pur passata dai giovani di Amici ai senior di The Voice, non tradisce il suo carisma e Al Bano lascia molto spazio alla giovane figlia, attenta al look dei partecipanti. Alla guida del programma c’è Antonella Clerici, che col suo fare rassicurante, nelle presentazioni che precedono le esibizioni, è attenta a tirare fuori le personalità più che i personaggi, senza paura del salto generazionale che l’ha portata dai nipoti di Ti lascio una canzone ai nonni di The Voice. Insomma, una trasmissione spensierata e divertente, in mano agli ultrasessantenni. Pst non ditelo a Toti.